Cosenza, le finte ecografie, i baci alla pancia e il parto senza familiari “per i casi di Covid”: così Rosa Vespa ha simulato la gravidanza
Ha raccontato a tutti, familiari e amici di essere incinta, ma non era vero. Ingannando perfino il marito. Questo quanto emerso davanti al giudice dell’udienza preliminare dai racconti di Acqua Moses, l’uomo di origini nigeriane arrestato (e poi scarcerato) insieme alla moglie Rosa Vespa per il rapimento della piccola Sofia dalla clinica “Sacro Cuore” di Cosenza
Moses, che ieri ha lasciato il carcere di Castrovillari dove era detenuto, resta comunque indagato, mentre la moglie resterà in carcere. Lei stessa durante l’udienza si è addossata tutta la responsabilità dell’accaduto.
La donna durante l’interrogatorio ha cercato anche di giustificare il suo gesto, come riporta il Corriere della Sera: “Mi ero convinta così tanto da esternare questa gestazione con chiunque”, avrebbe detto al giudice. La corporatura di Vespa avrebbe aiutato la 51enne a simulare una gravidanza in realtà mai avvenuta. Addirittura in una foto si vede Moses baciare la pancia della moglie tanto che l’8 gennaio scorso l’uomo aveva chiesto anche un giorno di permesso al lavoro per andare a prendere in clinica il figlio appena nato, Ansel, in realtà mai esistito.
Per evitare che il marito o i familiari assistessero al parto o andassero a trovarla in clinica, la donna aveva raccontato che nella struttura c’erano stati dei casi Covid e che quindi gli ingressi erano vietati anche ai familiari stretti, anche con tamponi, riporta il quotidiano di via Solferino. “Facevo finta di andare dal ginecologo per le ecografie e ho acquistato anche un corredino celeste perché in cuor mio volevo un maschietto”, avrebbe detto tra le lacrime durante l’interrogatorio.
La legale della donna, Teresa Gallucci, ha chiesto una perizia psichiatrica per la sua assistita. Per costruire il suo castello Vespa avrebbe mostrato anche una finta lettera di dimissioni dall’ospedale, lettera, si apprende da fonti legali, che ora è agli atti del fascicolo.
Increduli i genitori della piccola Sofia, Federico Cavoto e la moglie Valeria Chiappetta che si chiedono come Moses Omogo Chidiebere possa essere stato dichiarato “estraneo” alla vicenda. “Non crediamo all’estraneità dell’uomo – aggiungono i familiari dei genitori di Sofia – e, a questo punto, temiamo che il prossimo passo sarà quello di dichiarare Rosa Vespa inferma di mente, facendo in modo che anche per lei si aprano le porte del carcere”.
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