Добавить новость
ru24.net
IL Fatto Quotidiano
Январь
2025
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29
30
31

Dietrofront sui diritti in onore di Trump? Ecco cosa faranno in Italia Amazon, Meta e McDonald’s. Comunità Lgbt pronta al boicottaggio

0

Donald Trump minaccia, le aziende obbediscono (e a volte ancor prima che parli). Durante il discorso di insediamento alla Casa Bianca, il nuovo presidente ha detto, tra l’altro, che ordinerà alla sua amministrazione di riconoscere solo due generi, quello maschile e quello femminile. E tra i primi ordini esecutivi ci sono stati il congedo dei funzionari che supervisionano l’applicazione delle pratiche di diversità, equità ed inclusione, i cosiddetti “dei”.

Ha pure revocato un provvedimento del 1965 che proibiva pratiche discriminatorie nelle assunzioni per le aziende che hanno a che fare con il governo. Soprattutto, prospetta la possibilità che società private vengano sottoposte allo scrutinio del governo su queste materie. Nel 2023, una decisione della Corte Suprema (a maggioranza conservatrice), aveva respinto alcune pratiche di inclusione. Ora il governo intende estendere erga omnes questa pronuncia perché i dei “screditano e minano i tradizionali valori americani di duro lavoro, eccellenza e risultati individuali a favore di un sistema corrosivo e pernicioso”.

Una battaglia politica contro le pratiche aziendali di inclusione è in atto già da tempo. Nei confronti di società impegnate a contrastare discriminazioni di etnia e genere, sono state intentate diverse cause legali. L’accusa è quella di una discriminazione al contrario nei confronti di lavoratori bianchi ed eterosessuali. Tra i più combattivi il consigliere di estrema destra di Trump Stephen Miller che ha presentato svariati reclami al governo.

Annusando l’aria già nei mesi scorsi diversi grandi gruppi americani hanno annunciato un radicale ridimensionamento delle loro pratiche aziendali di diversità, equità, inclusione. Ma ora la corsa ad allinearsi ai nuovi desiderata della Casa Bianca si è fatta forsennata. Il “la” lo ha dato Meta di Mark Zuckerberg, fresco di radicale conversione alla causa trumpiana. Rapidamente si sono accodati Amazon di Jeff Bezos, un altro miliardario folgorato dall’astro del neopresidente. E poi McDonald’s, la Harley Davidson, Ford, il colosso della grande distribuzione Walmart, della famiglia Walton e il gruppo Disney.

McDonald’s ha annunciato il ritiro di pratiche e obiettivi per promuovere l’inclusività nei livelli dirigenziali. Intende inoltre porre fine a un programma che incoraggiava i fornitori ad adottare pratiche simili. Inoltre la catena degli hamburger non parteciperà più a sondaggi esterni che misurano il livello di inclusività per i dipendenti LGBTQ+. Disney che, va detto, si era molto impegnata in passato sul fronte inclusione diventando uno dei bersagli preferiti di Miller, ha, a sua volta, annunciato un ridimensionamento dei suoi obiettivi.

Amazon ha presentato a fine anno una revisione dei suoi programmi dei, con la sospensione di alcune iniziative. Della pagina web del gruppo sono stati eliminati i riferimenti specifici al sostegno dell’azienda per le iniziative legislative volte a combattere i pregiudizi razziali nella polizia, agli sforzi per ampliare il diritto di voto e per normare le tutele per le persone transgender. Dalla sezione “Our Positions” sono stati tolte le voci Equity for Black people e LGBTQ+ rights.

Alla luce di questi sviluppi il Fattoquotidiano.it ha provato a contattare le divisioni italiane delle multinazionali coinvolte, per sapere se il cambio di linea sarà adottato anche nel nostro paese. Una domanda posta ad Amazon Italia, McDonald’s Italia, Disney Italia, Meta Italia. Disney, al momento, non ha risposto.

Amazon afferma che “continueremo a impegnarci a costruire un’azienda che valorizzi la diversità e promuova l’inclusione”. Meta invece replica: “Alla luce del mutevole panorama legale e politico, abbiamo deciso di porre fine al nostro programma DEI. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di avere a disposizione i migliori team in grado di sviluppare soluzioni per le miliardi di persone che utilizzano quotidianamente i nostri prodotti in tutto il mondo”.

Anche McDonald’s non risponde nel merito di eventuali cambiamenti ma fa sapere che “l’impegno di McDonald’s per l’inclusione è costante, e questo vale anche per McDonald’s Italia. Da sempre accogliamo tutti e continueremo a farlo. McDonald’s integra l’inclusione in ogni aspetto della sua attività, così come in quella dei franchisee e dei fornitori”.

La svolta anti inclusione non è comunque passata inosservata in Italia, dove un sondaggio lampo condotto da Gay.it ed Arcigay ha rilevato come il 54% degli interpellati sia pronto a boicottare i marchi che hanno annunciato la retromarcia. Il sondaggio è stato rivolto da un campione di 1000 persone Lgbtqia+, distribuite su tutto il territorio nazionale, per comprendere l’impatto di tali scelte all’interno della comunità arcobaleno.

Il 72% delle persone intervistate considera l’abbandono delle pratiche un significativo passo indietro per la diversità e l’inclusione. E sempre il 72% ritiene che la decisione di Meta Platforms di rimuovere il fact checking sulle sue piattaforme, porterà a un incremento della diffusione di notizie false e disinformazione. A questo proposito, il 45% delle persone interpellate dichiara che continuerà a utilizzare i social media ma con maggiore attenzione, mentre il 36% intende dedicare meno tempo a queste piattaforme, preferendo spazi più sicuri e autenticamente Lgbtqia+.

Più in generale, la retromarcia sulle politiche inclusive ha un impatto sulle scelte d’acquisto o d’uso della comunità: il 54% afferma che cercherà alternative più inclusive, mentre il 67% delle persone intervistate è meno propenso a raccomandare questi marchi ad amici e familiari, preferendo supportare aziende i cui valori siano maggiormente in linea con i propri. Infine, il 59% del campione attribuisce queste decisioni delle aziende a pressioni politiche.

“La retromarcia delle grandi multinazionali è un fatto politico che va letto nel contesto di una nuova preoccupante stagione caratterizzata dal protagonismo delle destre estreme, che abbiamo visto materializzarsi in maniera cristallina nell’insediamento del presidente Usa Donald Trump, afferma Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. Scorrendo le risposte che la comunità ci ha consegnato rispetto a questo fenomeno, vogliamo richiamare la pratica politica di boicottaggio, che proprio negli Stati Uniti, nella San Francisco di Harvey Milk, caratterizzò la risposta della comunità Lgbtqia+ all’oppressione di quei tempi.

L'articolo Dietrofront sui diritti in onore di Trump? Ecco cosa faranno in Italia Amazon, Meta e McDonald’s. Comunità Lgbt pronta al boicottaggio proviene da Il Fatto Quotidiano.




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus




Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса
ATP

Медведев и Рублев ухудшили свои позиции в рейтинге ATP






Глава епархии РПЦ в Казахстане погиб в ДТП под Нижним Новгородом

Кокорин грубо высказался о чемпионате России

Интервалы движения на Замоскворецкой линии увеличили из-за человека на путях

Пожилой мужчина вскрыл банкомат трубой в Москве