Riforma aree protette, così Pichetto Fratin piegherà il suolo al profitto dei privati
di Enza Plotino
Continua a tappe forzate l’annessione di vasti territori italiani “protetti” da parte della destra che, udite bene, ha un piano e sta cercando di perseguirlo fino in fondo! Un governo che avanza in maniera confusa, pasticciona, inumana fino al limite del reato di disumanità, ha un disegno ben preciso su quale fine faranno tutti quei territori che fino ad oggi hanno rappresentato dei baluardi del paesaggio naturale italiano, protetti dai tanti, troppi, “desiderata” dei cementificatori, aggressori e profittatori di ogni genere.
Ma il disegno è oggi ben congegnato e sta facendo molti passi avanti grazie all’interessamento, in prima persona, del ministro Pichetto Fratin: il 10 novembre scorso il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di modifica della legge 394/91 sulle aree protette, che adesso è alla Camera e che fa strame della governance delle aree protette introducendo portatori di interessi specifici, eliminando il ruolo delle Regioni nella nomina dei Presidenti (che diventano Capi, soli al comando) e che non dovranno nemmeno avere le competenze specifiche in tema di conservazione della natura così come stabilisce la legge 394, eliminando tutti gli strumenti di partecipazione dei cittadini e i comitati scientifici – introducendo la “gestione faunistica”, che rafforzerà le pressioni del mondo venatorio – ed eliminando il divieto delle esercitazioni militari nei parchi e nei siti Natura 2000 così come previsto dalla legge del ’91.
In questa fase, il disegno di Pichetto Fratin è chiaro: alla scadenza dei presidenti attuali, commissariare tutti i parchi nazionali con persone di chiara fedeltà politico-partitica e aspettare l’approvazione della Riforma. Dopodiché Pichetto Fratin potrà “annettersi”, grazie alle nuove disposizione della nuova legge 394, tutte quelle ampie parti di territorio che oggi sono interdette alle speculazioni di ogni genere. Noi tutti potremo salutare la salvaguardia e la tutela del nostro territorio naturale e il governo potrà aprire alla fame di profitto e di suolo disponibile per chi attende fiducioso!
E’ di oggi la notizia che il secondo Parco nazionale della Sardegna continua ad essere commissariato, con la nuova nomina al Parco Geominerario della Sardegna di un leghista, in attesa della Riforma che porterà al compimento il disegno della destra delle “mani sui parchi”. Quando il suolo, o quello che ne rimane, verrà piegato al profitto dei privati, il disegno sarà completo.
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