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Addio a Milena Bernabò, salvò tre bambini dalla furia nazifascista a Sant’Anna di Stazzema

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“Chi salva una vita salva il mondo intero”. E Milena Bernabò di vite ne salvò tre, tutti bambini destinati a essere vittime della strage nazista di Sant’Anna di Stazzema (Lucca). Bernabò aveva 16 anni e a 96 si è spenta, ultima donna in vita medaglia d’oro al valor civile per un atto eroico durante il mostruoso attacco nazifascista. Era il 12 agosto 1944 e furono 560 morti tra i civili. La giovanissima Milena portò in salvo “con istintivo e generoso slancio, altri tre bambini destinati a morte sicura”, Mario di 5 anni, Mauro e Lina di 10 anni. Accadde nel borghetto di Vaccareccia, località nota perché lì avvenne l’episodio più cruento della strage dopo quello sulla piazza della chiesa di S. Anna, e dove i tedeschi uccisero circa 130 fra donne, bambini e anziani. Le altre due donne di Sant’Anna insignite di questa onorificenza erano Cesira Pardini, morta nell’aprile del 2022, e Genny Bibolotti Marsili che morì il giorno stesso della strage.

“In un rastrellamento – riportava la motivazione della medaglia d’oro, conferita il 12 ottobre 2004, ben 60 anni dopo – veniva condotta insieme ad altri compaesani in una stalla, riuscendo a sfuggire ai colpi di mitragliatrice sparati dai soldati tedeschi protetta dai corpi della sorella e di un’amica. Sebbene gravemente ferita, si apriva un varco attraverso il soffitto della stalla, data alle fiamme dalla furia nazifascista, e portava in salvo, con istintivo e generoso slancio, altri tre bambini destinati a morte sicura. Luminosa testimonianza di coraggio e di elevato spirito di abnegazione”.

“Se ne va un pezzo di storia di Sant’Anna di Stazzema – commenta il sindaco di Stazzema Maurizio Verona -, una testimone di uno dei momenti più tragici della storia dell’Italia. A Milena Bernabò fu riconosciuta l’onorificenza dallo Stato Italiano, per quel gesto eroico che aveva compiuto per salvare tre bambini. Era una eroina, e insieme a Cesira Pardini e Genny Bibolotti Marsili rappresentava tutte le donne e le bambine eroine che si salvarono dalla strage nazi-fascista. Per l’esempio che è stata la ricorderemo, e soprattutto la ricorderemo per la forza e la determinazione che ha contraddistinto lei e tutti i superstiti dell’eccidio nel tenere viva la memoria di allora”. “Un impegno fondamentale – conclude Verona – perché sempre più quella data, il 12 agosto 1944, si allontana, ma sembra che nonostante ciò, ad oggi, non decadano quelle ideologiche che sono state distruttive per il nostro Paese. Sembra che quella ferita non sia mai avvenuta: assistiamo a fatti che rappresentano sintomi pericolosi, e che credo che non debbano essere sottovalutati se vogliamo rispettare e rendere omaggio a persone che hanno sacrificato la loro vita e a chi si è impegnato un’intera esistenza, come Milena Bernabò, per trasmettere alle generazioni future ciò che lacerò Sant’Anna. Un abbraccio alla famiglia da parte di tutta l’amministrazione comunale di Stazzema”.

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