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Niccolò Ciatti, la famiglia del ragazzo ucciso a Lloret de Mar denuncia lo Stato: “Il suo killer scarcerato per un errore clamoroso”

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Da oltre sette anni e sei mesi Luigi Ciatti, 64 anni, combatte per avere giustizia per il figlio Niccolò, ucciso a 22 anni il 12 agosto 2017 con un colpo da arti marziali in una discoteca di Lloret de Mar, sulla Costa Brava. L’assassino di suo figlio, Rassoul Bissoultanov, è ancora in libertà, scarcerato dai magistrati italiani per un difetto di procedura e poi lasciato fuggire dalle autorità spagnole. Bissolutanov è un lottatore ceceno di 32 anni con precedenti per violenze: è stato condannato in Italia a 23 anni di carcere con sentenza passata in giudicato (in Spagna, invece, gli è stata inflitta una condanna a 15 anni ancora non definitiva). Dopo anni di battaglie, sofferenze e oltre centomila euro spesi nei processi, Luigi Ciatti, sua moglie Cinzia e la figlia Sara, assistiti dagli avvocati Agnese Usai e Massimiliano Stiz, hanno deciso di citare in giudizio la Presidenza del Consiglio dei ministri, ovvero lo Stato, come riporta il Corriere della sera.

“Lo facciamo perché due giudici della Corte d’Assise di Roma, come stabilito dalla Cassazione, hanno commesso un errore clamoroso decidendo la scarcerazione del killer di mio figlio”, spiega Luigi Ciatti. “Bissoultanov, arrestato in Spagna, aveva ottenuto un permesso per recarsi a Strasburgo e rinnovare alcuni documenti, ma aveva tentato la fuga. Fermato dalla polizia tedesca, era stato estradato in Italia su richiesta della Procura di Roma. Tuttavia, per un cavillo giudiziario poi giudicato infondato dalla Suprema Corte – quando ormai era già irreperibile – è stato scarcerato, evitando così il processo immediato”.

Dopo il rilascio, Bissoultanov era tornato in Spagna e poi era fuggito nuovamente, facendo perdere le proprie tracce. La famiglia Ciatti aveva presentato un esposto al Consiglio superiore della magistratura, che però si era dichiarato non competente, spiegando che l’unica strada percorribile era una citazione a giudizio della Presidenza del Consiglio. “L’azione legale è in realtà contro i giudici per l’errore procedurale e l’impropria e gravissima scarcerazione del ceceno” chiarisce l’avvocato Agnese Usai. “La normativa prevede però che in questi casi la denuncia sia presentata contro lo Stato, rappresentato dalla Presidenza del Consiglio. In caso di condanna, sarà poi Palazzo Chigi a rivalersi sui magistrati responsabili”. Bissoultanov è introvabile dal luglio 2022.

“Non sappiamo nulla di lui e nessuno ci fornisce informazioni sulle eventuali ricerche” denunciano Luigi Ciatti e l’avvocato Usai. “C’è un silenzio assoluto. Le indagini dovrebbero concentrarsi sui sobborghi di Strasburgo, dove vive ancora la sua famiglia. Abbiamo valutato di ricorrere a investigatori privati, ma solo per una verifica ci hanno chiesto decine di migliaia di euro“.

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