In bancarotta la compagnia assicurativa tedesca Fwu. In Italia oltre 100mila clienti, tempi lunghi per i risarcimenti
La compagnia assicurativa tedesca Fwu Life Insurance Lux è stata messa in liquidazione su decisione del tribunale del Lussemburgo che ne ha ha disposto lo scioglimento. Lo ha reso noto l’Ivass (l’istituto di vigilanza sul settore assicurativo italiano) che oggi ha incontrato le associazioni dei consumatori italiani per “informarli sullo stato della procedura e sui prossimi passi che gli assicurati saranno chiamati a fare per far valere le loro pretese nella procedura di liquidazione”. Nei giorni scorsi la capogruppo tedesca Fwu ag ha bloccato i sistemi It di tutte le sue succursali, compresa quella italiana.
La filiale italiana della compagnia conta circa 110mila clienti e, sul sito, sottolinea la sua “comprovata solidità finanziaria”. Il totale delle polizze sottoscritte in Italia dovrebbe aggirarsi, secondo fonti di settore, attorno ai 400 milioni di euro, con un taglio medio di 4000 euro. Molti dei sottoscrittori sono concentrati in Lombardia e Veneto.
Le polizze vendute in Italia, sono prodotti complessi di difficile comprensione per investitori non istituzionali. Come spiegano diverse fonti di settore le polizze hanno oltretutto i costi concentrati nei primi anni e il loro valore è molto legato all’andamento dei mercati. L’autorizzazione da parte dell’autorità di vigilanza lussemburghese Caa (visto che per le assicurazioni esistono norme comuni ma manca una vigilanza unica come per le banche) permetteva a Fwu di operare in Italia in libera prestazione di servizi, fuori quindi dalla vigilanza Ivass.
L’Ivass ricorda come “la procedura di liquidazione sia soggetta alla legge lussemburghese, differente da quella italiana”. L’Ivass non può intervenire direttamente nella procedura di liquidazione ma sottolinea che “fornirà costanti aggiornamenti appena disponibili, mantenendo contatti con il liquidatore.
Entro 6 mesi dalla liquidazione, il liquidatore nominato dal tribunale manderà a tutti i creditori conosciuti o identificabili dai libri sociali una nota con indicazione del credito precompilata. La procedura di accertamento del passivo durerà 3 anni e per questo, ricorda l’Ivass alle associazioni dei consumatori “sarà importante verificare tutti i dati compreso l’ammontare del credito” e “nessun assicurato deve più pagare premi alle prossime scadenze”.
“C’è una concreta possibilità di recuperare parte delle somme“, sottolinea l’associazione dei consumatori Codici. “È una pessima notizia! I consumatori come al solito sono quelli che ci rimettono, abbandonati dalle istituzioni e dalle autorità di vigilanza, a cominciare da quelle del Lussemburgo, che non sono state in grado di prevenire l’ennesimo crack e non hanno bloccato in tempo utile la sottoscrizione di nuovi contratti”, afferma l’Unione nazionale consumatori. Secondo Assoutenti il caso Fwu, “mette in luce le gravi lacune nella vigilanza strutturale, sia a livello europeo che nazionale”.
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