Milano, chiusa l’inchiesta sulle curve di Inter e Milan: rischia il processo anche il consigliere regionale Manfredi Palmeri
La Procura di Milano ha inviato a undici persone, tra cui il consigliere della Regione Lombardia Manfredi Palmeri, l’avviso di chiusura indagini nell’ambito dell’inchiesta “Doppia Curva” che ha decapitato i vertici delle tifoserie organizzate di Inter e Milan. Si va quindi verso una richiesta di rinvio a giudizio per il politico, eletto al Pirellone nella lista “Lombardia migliore” a sostegno della candidata presidente Letizia Moratti, nonché consigliere comunale a Milano con la lista Luca Bernardo sindaco. Palmeri è accusato di corruzione tra privati assieme all’imprenditore Gherardo Zaccagni e a una terza persona: secondo l’accusa ha ricevuto da Zaccagni un dipinto dell’artista cinese Liu Bolin, del valore di circa 11mila euro, in cambio di facilitazioni nella concessione alla sua società (la Kiss and Fly) dei parcheggi intorno al Meazza per i concerti della stagione 2024. Palmeri, infatti, è finito nel registro degli indagati per il suo ruolo nella M-I Stadio srl, cioè la società di Inter e Milan che gestisce in concessione dal Comune gli spazi e le attività dello stadio. Zaccagni è indagato per corruzione tra privati anche in relazione a un’altra vicenda: secondo l’accusa ha promesso al responsabile dell’ufficio servizi di Verona Fiere, Federico Poffe, un soggiorno in Austria e due biglietti per Milan-Juve nel 2023 allo scopo di assicurarsi la gestione anche di quei parcheggi.
Nei mesi scorsi i pm della Direzione distrettuale antimafia, Paolo Storari, Sara Ombra e Leonardo Lesti, avevano chiesto e ottenuto il processo immediato per i 19 arrestati di inizio ottobre. L’avviso di conclusione delle indagini riguarda numerosi episodi, tra cui il tentato omicidio nel 2019 dell’ultrà rossonero Enzo Anghinelli rimasto irrisolto fino a qualche mese fa, quando sono stati arrestato due dei capi della curva Sud milanista, Daniele Cataldo e Luca Lucci, quest’ultimo come mandante. Cataldo è anche accusato di far parte di un’associazione per delinquere che secondo i pm ha messo in atto varie aggressioni, tra cui il pestaggio al personal trainer Cristiano Iovino dopo una lite di quest’ultimo con il cantante Fedez. Tra le accuse anche un’ipotesi di intestazione fittizia di beni a carico dell’ex capo della Nord interista Andrea Beretta e dell’ultrà Cristian Ferrario. Un altro filone riguarda l’omicidio dello ‘ndranghetista Antonio Bellocco, che era anche nel direttivo della Nord, ucciso da Beretta a coltellate. E poi ancora l’arsenale di armi trovato a Cambiago, nel Milanese, e riconducibile a Beretta e a Ferrario. Inoltre, a un ispettore di Polizia viene contestata una serie di accessi abusivi alle banche dati Sdi e Ced interforze, effettuati per conto dell’imprenditore Zaccagni, già a processo in abbreviato per fabbricazione di documento falso e accesso abusivo a sistema informatico.
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