“Per 400 euro porto a casa i ragazzi dopo la discoteca, offro anche coperte e sacchetti per il vomito. I genitori non vogliono più farlo”: la storia di Beatrice Ramella Pezza
Di giorno guida turistica e naturalistica, nel weekend offre un servizio di transfer serale per chi cerca divertimento nei locali della movida. Da 14 anni la biellese Beatrice Ramella Pezza accompagna ragazzi di tutte le età nelle discoteche non solo della zona, ma anche di Milano. Il capoluogo lombardo è una delle mete più ambite, e chiaramente anche più costose (si parla di 400 euro per 200 chilometri tra andata e risposta): “La navetta è da otto posti e i costi si possono facilmente condividere. I ristoranti a Milano sono cari per cui si mangia a Biella, si parte alle 23 e non si rincasa mai prima delle 5” fa sapere intervista a Leggo.
Sono stati i giovani clienti stessi con il passaparola a far sì che Beatrice si creasse una rete di contatti: “I genitori sono sempre più pigri, non escono più per andare a prendere i figli e io, da mamma di due ragazzi ventenni, anche se non amano andare a ballare, sono contenta che i giovani sentano la necessità di appoggiarsi a un professionista”. L’organizzazione per le trasferte è strategica: “Dormo al pomeriggio, a cena non tocco un bicchiere e nel mio van mi riposo con adeguate coperture. Ho adottato una tecnica di riposo veloce, anche 20 minuti, per ritemprarmi. Poi mi munisco di borsa dell’acqua calda elettrica, thermos del tè e coperte anche per i ragazzi quando rientrano dopo la discoteca”.
A darle qualche pensiero in più sono i ragazzi più giovani, come quando ci sono i 18esimi: “Quella è l’età più pericolosa perché i ragazzi sono giovani e non sanno capire quando è il momento di smettere. Mi basta guardarli negli occhi per sapere come stanno. Solitamente riescono a tenersi, io però sono munita di sacchettini per ogni evenienza“. La driver chiosa quindi con un aneddoto: “Una volta è capitato che un ragazzo venisse cacciato dalla discoteca dopo avere litigato con i bodyguard. Era ubriaco, si è messo a correre per i campi brinati del Novarese e mi è toccato andare a cercarlo con la torcia“.
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