“Sono allergica praticamente a tutto, anche all’acqua. Quando faccio la doccia vorrei strapparmi la pelle, mi sento come se avessi le formiche addosso”: la vita da incubo di Chloe Ramsay
Una vita segnata da ben 40 allergie, tra cui quella, rarissima, all’acqua. È la quotidianità di Chloe Ramsay, 19enne inglese, che convive con reazioni allergiche di varia entità fin da quando aveva sei mesi. “Fare la doccia è come avere migliaia di formiche che mi camminano addosso“, racconta al Daily Mail, descrivendo la terribile sensazione che prova quando l’acqua entra in contatto con la sua pelle.
Chloe, che studia all’università e lavora come assistente, ha subito molteplici reazioni allergiche potenzialmente letali nel corso degli anni, alcune delle quali l’hanno costretta al ricovero in ospedale. Tra i suoi allergeni più comuni ci sono banane, patate, dolciumi, animali domestici e candele profumate. Ma è l’allergia all’acqua, nota come orticaria acquagenica, a rendere la sua vita particolarmente difficile.
“L’allergia è comparsa all’improvviso“, spiega Chloe. “Stavo bene a fare la doccia, poi un giorno ho iniziato a sentire prurito e ogni volta era peggio. Ho cambiato shampoo, balsamo, bagnoschiuma, spugna e temperatura dell’acqua, ma niente è servito”. E ancora: “Una volta sono rimasta bloccata sotto la pioggia mentre aspettavo un treno e quando sono arrivata al chiuso non riuscivo a smettere di grattarmi, sembravo una tossicodipendente. Mi sentivo come se volessi strapparmi la pelle con un coltello”.
Fortunatamente, bere acqua non le causa problemi, ma il contatto con la pelle è un vero tormento. Le sue allergie, spiega, sono dovute alla sindrome da allergia alimentare al polline, una condizione che la rende allergica a qualsiasi sostanza derivata dal polline, inclusi dolci, frutta e persino profumi. Per tenere sotto controllo le sue reazioni, Chloe si sottopone a iniezioni due volte al mese, un trattamento che, probabilmente, dovrà seguire per tutta la vita. “Sono così sfortunata – dice – prima mi arrabbiavo, ma ora devo riderci su. Sono allergica a così tante cose che i miei genitori scherzano: ‘Cosa sarai allergica dopo, all’ossigeno?'”.
Chloe tiene traccia delle sue allergie, che possono variare in intensità e manifestarsi all’improvviso, con un foglio Excel codificato a colori. Ricorda i frequenti viaggi in ospedale da bambina, quando mangiare una banana o delle patate la mandava in shock anafilattico. “A scuola avevo una fascia blu al braccio in modo che il personale della mensa conoscesse le mie allergie”, racconta. “Ora che sono all’università, è difficile perché molte attività sociali sono basate sul cibo e devo controllare costantemente il menu. Mi rende ansiosa stare seduta vicino a cibo che so di non poter mangiare“.
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