M5s contro la legge bavaglio: “È da regime autoritario”. E al convegno Marco Lillo lancia l’idea di un referendum abrogativo
Il Movimento 5 stelle ha discusso alla Camera dei deputati del bavaglio del governo Meloni ai giornalisti, attraverso la norma che vieta la pubblicazione delle ordinanze cautelari fino alle indagini preliminari e prima dell’udienza preliminare. Al convegno organizzato dalla senatrice Dolores Bevilacqua (M5s), il partito guidato da Giuseppe Conte lo ha fatto dialogando con Ordine dei Giornalisti e Federazione Nazionale della Stampa Italiana, ripercorrendo quando accaduto al parlamento Europeo, dove i deputati pentastellati hanno, attraverso un’interrogazione al Commissario Ue alla Giustizia Michael McGrath, ottenuto una risposta con cui la commissione von der Leyern smentisce la versione fornita dal governo Meloni e dal ministro Nordio.
“È stato utilizzato come appiglio la direttiva europea sulla presunzione d’innocenza per mettere il bavaglio ai giornalisti” afferma Valentina Palmisano, prima firmataria dell’interrogazione in Europa firmata dai 5 stelle. “Di fatto la norma italiana confligge con le norme europee”. Duro è l’intervento di Cafiero De Raho. “Abbiamo via via una riduzione delle libertà, qui nella stampa, con un andamento verso un regime autoritario”. Marco Lillo, intervenuto al convegno nel panel riservato ai giornalisti, dal palco, ha lanciato l’idea di un referendum abrogativo. “C’è chi di dice di avere la maggioranza alle proprie spalle e che può fare qualsiasi cosa, magari è il caso di chiedere agli italiani se sono davvero d’accordo sulle limitazione della propria conoscenza dei fatti”.
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