Usa, una giudice del Maryland ‘salva’ lo ius soli americano: bocciato lo stop voluto da Trump. “Viola il 14esimo emendamento”

Arriva un’altra opposizione alla decisione di Donald Trump di bloccare lo ius soli americano, il diritto alla cittadinanza per nascita. Dopo il caso di un giudice di Seattle che aveva emesso una sentenza simile il 23 gennaio scorso, con una validità di sole due settimane, la toga del Maryland Deborah L. Boardman ha emesso oggi una nuova sentenza per bloccare l’ordine che mira a negare tale diritto ai bambini nati negli Stati Uniti da migranti senza documenti o con permessi di soggiorno temporanei.

Si tratta di una decisione dalla portata ampia, dato che si applica a livello nazionale, e che sarà duratura nel tempo. “L’ordine esecutivo è in contraddizione con il 14esimo emendamento, con 125 anni di precedenti della Corte Suprema e con i 250 anni di storia della nostra nazione” fondata sul diritto alla cittadinanza per nascita, ha scritto la giudice affermando che la Corte Suprema ha in passato rigettato l’interpretazione restrittiva data da Trump.

Nelle sue motivazioni Boardman spiega ancora che “nessun tribunale di questo Paese ha mai sostenuto l’interpretazione del presidente e questo non sarà il primo”. Una decisione, la sua, che arriva dopo il ricorso di cinque donne incinte che non hanno documenti legali negli Usa e due associazioni che tutelano i diritti dei migranti. La giudice ha giustificato la decisione di sospendere l’entrata in vigore dell’ordine a livello nazionale con il fatto che una di queste associazioni ha membri in tutti gli Stati, comprese centinaia di donne che partoriranno nelle prossime settimane bambini ai quali si vuole garantire il diritto di essere cittadini americani.

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