Avola, polemiche sulla sindaca Fdi: “Nella giornata della memoria ha affisso una targa con un’associazione di nostalgici fascisti”
Una targa commemorativa per i “caduti civili e militari senza croce”, inaugurata nella giornata della memoria della Shoah, affissa in un monumento della Prima guerra mondiale, con la partecipazione di un’associazione di “nostalgici del ventennio”. È polemica per la scelta di Rossana Cannata, esponente di Fratelli d’Italia e sindaca di Avola, in provincia di Siracusa. L’Anpi, il Pd Siracusa e l’associazione “La città che vorrei” criticano la prima cittadina per aver scelto di coinvolgere la “Lamba Doria”, associazione accusata di essere “nostalgica” del ventennio fascista.
“Associazione smaccatamente di estrema destra” – “La giornata della memoria ha una connotazione precisa, mentre ad Avola si è cercato di annacquare tutto, mettere sullo stesso piano vittime e carnefici – spiega a Francesco Randone, presidente Anpi Siracusa -. Ad aggravare il gesto, la firma accanto a quella del comune della Lamba Doria, smaccatamente di estrema destra e nostalgica del ventennio fascista, non si capisce a quale titolo abbia il diritto di apporre lapidi. Un’associazione molto ambigua”.
“La Lamba Doria non c’entrava nulla in questo contesto – aggiunge Maria Grazia Ficara del Pd di Siracusa – Basta guardare il loro profilo social per capire che si tratta di un’associazione di nostalgici, per l’anniversario dell’armistizio organizza a Siracusa un incontro sempre con lo stesso sottofondo: anche gli angloamericani erano cattivi e l’Italia ha tradito il suo alleato tedesco”. Ficara ha criticato sui social la scelta della sindaca, finendo per essere vittima di insulti nei commenti scritti da militanti avolesi di Fdi. L’associazione “Città che vorrei” ha sottolineato l’incongruenza dell’evento, la targa affissa in un monumento dedicato alla Prima guerra mondiale e risalente al 1931, e l’epigrafe “caduti civili e militari senza croce” che non fa riferimento alla Shoah, per questo poteva essere affissa in un altra data: l’1 febbraio per la “giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo” o il 4 novembre per ricordare “i militari caduti in guerra”.
Cos’è la Lamba Doria? – L’Associazione culturale nasce a Siracusa nel dicembre 2004 e “raccoglie – come si legge nel sito – un nutrito gruppo di appassionati di storia, reduci, collezionisti e ricercatori di avvenimenti storico-militari”. Il nome è legato alla batteria navale che difese il mare di Siracusa, poi sabotata dagli angloamericani. Lamba Doria organizza eventi per ricordare i caduti della Prima e Seconda guerra mondiale, tra cui i bombardamenti anglo-americani sui civili di Siracusa. Nella pagina social postano foto delle campagne colonialiste italiane, divise militari, carri armati, reperti bellici, generali e medaglie al valore. Il presidente Alberto Moscuzza, vicino al deputato meloniano Luca Cannata, fratello della sindaca, è un elettore di Fdi. Sui social pubblica foto e santini elettorali del partito della Meloni, ed incontri con i candidati. C’è un post in ricordo di Alfredo Pazzaglia, politico dell’Movimento sociale con un passato nella X MAS, e una foto a Bucarest con il busto di Stalin in cui Moscuzza scrive: “Sempre lo stesso desiderio di ieri e di oggi: fonderlo”. Ha scritto diversi libri sulla Prima e Seconda guerra mondiale, l’ultimo è Siracusa nel ventennio.
“La memoria non è terreno di scontro politico”- “L’iniziativa è stata condivisa con il Comando Militare Marittimo Sicilia, e ha visto partecipare diverse autorità civili e militari, noi abbiamo voluto onorare i morti, non si parla di ideologia, ricordare chi non ha avuto una croce e una degna sepoltura, e penso di averne dato ancora più risalto facendola il 27 gennaio, in occasione del giorno della memoria”, spiega la sindaca Cannata. Sulla presenza dell’associazione Lamba Doria, la sindaca prova a sviare: “Ribadisco che la memoria dei caduti non deve essere terreno di scontro politico. La commemorazione dei defunti, di qualsiasi schieramento o estrazione sociale, è un atto di pietà umana e di riconoscimento storico. È evidente se si tratta solo di un giudizio ideologico ed è ingiusto e stucchevole trasformare un momento di ricordo in un’occasione di divisione”.
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