Summit Intelligenza artificiale a Parigi: Usa e Uk non firmano per regolarla. E l’Europa annuncia 200 miliardi di investimenti
I fronti sono contrapposti. Da una parte ci sono 61 Paesi, firmatari della dichiarazione finale Summit internazionale sull’intelligenza artificiale di Parigi, che concordano sulla necessità di una regolamentazione per un’intelligenza artificiale “aperta”, “inclusiva” ed “etica”. Il gruppo include, tra gli altri, anche Cina, Italia, Francia e India. Dall’altra ci sono Washington e Londra, che non hanno sottoscritto le conclusioni del vertice perché contrari, e temono che imbrigliare questa tecnologia in una griglia normativa possa frenare gli investimenti.
Ma il gruppo dei 61 si è pronunciato anche per un coordinamento rafforzato della governance dell’IA che implichi un “dialogo mondiale” ed hanno lanciato un appello ad evitare “una concentrazione del mercato”, affinché questa tecnologia sia più accessibile. “Abbiamo bisogno di regole affinché l’intelligenza artificiale possa progredire” e “dobbiamo continuare a promuovere la governance internazionale dell’intelligenza artificiale”, ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, nel suo intervento conclusivo. “Siamo tutti convinti di trovarci in un momento di innovazione e accelerazione e vogliamo continuare a investire nei nostri talenti”, ha aggiunto. Di altro segno l’intervento del vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, che ha invece puntato il dito contro Pechino, mettendo in guardia gli Stati dai partenariati con “regimi autoritari” che “non sono mai benefici nel tempo”. E ha evocato, tra l’altro, le esportazioni “pesantemente sovvenzionate” della tecnologia 5G cinese: “Associarsi con loro – ha avvertito Vance – significa incatenare la vostra nazione ad un padrone autoritario che cerca di infiltrarsi, radicarsi e appropriarsi della vostra infrastruttura informativa”.
E mentre gli Stati Uniti di Donald Trump lanciano “il più grande progetto di intelligenza artificiale della storia” Stargate, che promette di investire fino a 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni, l’Europa risponde lanciando l’iniziativa InvestAI, con la quale mobiliterà “200 miliardi di investimenti” nell’intelligenza artificiale (IA). La presidente della Commissione Ursula von der Leyen lo ha annunciato a Parigi: l’iniziativa prevede anche un fondo europeo di “200 miliardi per le gigafactory”, ovvero le fabbriche dell’IA con le quali Bruxelles vuole sviluppare una Intelligenza Artificiale europea. “Troppo spesso sento dire che l’Europa è in ritardo nella corsa, mentre gli Stati Uniti e la Cina sono già in vantaggio – ha detto -. Non sono d’accordo. La corsa all’IA è tutt’altro che finita. La verità è che siamo solo all’inizio”. “La potenza di calcolo richiede un capitale finanziario sostanziale immediato. Sia dal settore pubblico che da quello privato”, ha osservato la presidente. Le iniziative messe in campo da Bruxelles sono la European AI Champions, “che promette 150 miliardi di euro da fornitori, investitori e industria” e InvestAI per “aumentare questo capitale di 50 miliardi”. “In tal modo puntiamo a mobilitare un totale di 200 miliardi per investimenti in IA in Europa“, ha precisato von der Leyen, ricordando che sulle gigafactory l’Ue sta già investendo 10 miliardi di euro. A partecipare in rappresentanza del governo italiano al summit di Parigi è stato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: “L’annuncio del presidente Von der Leyen sul piano InvestAI rappresenta un passo in avanti importante per l’Europa, che passa dalla definizione delle regole alla mobilitazione delle risorse per sviluppare un proprio ecosistema di intelligenza artificiale. Quattro gigafactory per l’IA europea sono un obiettivo importante che va colto nella consapevolezza che sullo sviluppo delle tecnologie quantistiche proprio l’Italia può svolgere un ruolo fondamentale”, ha proseguito, aggiungendo: “È questa la migliore risposta anche ai timori degli Usa secondo cui l’eccessiva regolamentazione può frenare gli investimenti. Anche l’Europa in campo con gli Stati Uniti“.
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