Meloni elogia la Cisl e duetta con Sbarra all’assemblea del sindacato. Poi l’attacco alla Cgil: “Superare tossica visione conflittuale”
Un duetto, tanti complimenti, grandi distinguo rispetto agli altri sindacati, sorrisi e carezze figurate. Giorgia Meloni e la Cisl sono sempre più sintonici. La presidente del Consiglio e il sindacato guidato da Luigi Sbarra vanno quasi oltre il “rispetto profondo” di cui parla la premier intervenendo all’assemblea dei quadri e dei delegati della sigla sindacale. Il palco offerto dal leader diventa per Meloni l’occasione per marcare le differenze tra la Cisl e le altre sigle. E Sbarra non si sottrae al coro lanciato dalla premier rigettando le “divisioni pregiudiziali”, gli “antagonismi” e i “massimalismi”.
La presidente del Consiglio non fa mistero del fatto che la Confederazione italiana sindacato lavoratori sia diventato una sorta di interlocutore privilegiato, dopo quasi due anni in cui Sbarra ha preso le distanze dalle posizioni critiche dei leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, rompendo il fronte in diverse occasioni dalla sanità al Jobs Act: “Il ruolo di un sindacalista è guadagnarsi il rispetto necessario a fare in modo che l’interlocutore sia attento alle sue istanze”, dice Meloni sottolineando che con Sbarra “abbiamo discusso” ma “sapevamo che avevamo di fronte qualcuno a cui interessava il bene dei lavoratori, non di una parte che rappresentava o addirittura di una parte politica”.
Un attacco diretto corroborato da un altro passaggio dell’intervento della premier che invita a superare “una volta per tutte questa tossica visione conflittuale che anche nel mondo del sindacato qualcuno si ostina ancora a sostenere”. Finita? Macché. Meloni spiega di aver “voluto onorare questo invito” per due ragioni. Uno: “Dimostrare il rispetto profondo che nutro per una delle maggiori organizzazioni del lavoro del nostro Paese”. Due: “Sottolineare ancora una volta l’importanza che il governo attribuisce al dialogo con le organizzazioni dei lavoratori, un dialogo ancora più importante quando chi ti trovi di fronte non ha pregiudizio ma guarda al merito con onestà”.
La premier ha rimarcato che “ogni volta” che il governo si è confrontato con la Cisl “abbiamo fatto un passo in avanti, che era un passo in avanti per i diritti dei lavoratori, per la bontà del nostro tessuto produttivo, per la crescita della nostra Nazione”. Quindi ha espresso un vero e proprio “grazie sincero” al sindacato guidato da Sbarra per “saper ancora interpretare il confronto nell’accezione più nobile del termine”, ha aggiunto. “Ci unisce insomma, cari amici della Cisl, l’ottimismo della volontà e un senso di vita che ci porta sempre a guardare verso l’altro e verso l’oltre. Io so – ha continuato la presidente del Consiglio – che nel rispetto dei ruoli noi lavoreremo ancora molto bene negli anni a venire. Ed è per questo che voglio dirvi grazie per raccompagnare il lavoro difficile di questo governo con le vostre legittime rivendicazioni, con la vostra autorevolezza, con la vostra serietà e guardando sempre, solo e soprattutto ai diritti e ai bisogni dei lavoratori italiani”.
Sbarra ringrazia più volte e si rivolge a Meloni sottolineando “la gratitudine per aver dimostrato grande sensibilità sulla nostra proposta di legge sulla partecipazione” dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati delle imprese. Un disegno che è stato stravolto nel suo percorso parlamentare, come hanno denunciato Pd e Avs. Ad avviso delle minoranze, la rielaborazione rischia di diventare un pericoloso tentativo di indebolire il sindacato. Tra le modifiche volute dalla maggioranza, ad esempio, c’è un emendamento che modifica la definizione di “contratti collettivi” in linea con la volontà del governo Meloni di accreditare anche organizzazioni sindacali minori (ben disposte nei confronti dell’esecutivo) e in alcuni casi “pirata“.
“La partecipazione non è solo una bandiera sindacale, è una scelta di sviluppo, di crescita e di valorizzazione del lavoro”, ha invece insistito Sbarra dicendosi “certo”, ha proseguito rivolgendosi alla premier, “che lei sa che è così”. Il Paese, ha sostenuto il leader della Cisl, “ha bisogno di scelte coraggiose e la sua presenza qui oggi è un segno importante. Ha bisogno di crescere insieme senza steccati, senza divisioni pregiudiziali, senza antagonismi e massimalismi ma con la forza della contrattazione e della concertazione, e con il coraggio della partecipazione”.
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