Lavoratori stagionali, intoppi nel click day. I dati di Ero Straniero: “Il sistema continua a produrre precarietà e irregolari”
Il click day numericamente più importante, quello per l’ingresso in Italia di lavoratori stagionali, si è interrotto prima ancora di cominciare. Con i professionisti, gli unici titolati a caricare le domande dopo la riforma del governo, a compulsare un portale del Viminale che non consente l’accesso. Dopo un’ora di stallo, il messaggio del ministero: “Per motivi tecnici l’orario del clickday odierno è spostato alle ore 11:00. “E’ del tutto irragionevole e di per sé varrebbe ad invalidare tutto”, lamenta chi si è cimentato, avvertendo che le domande caricate prima delle 11, se qualcuno è riuscito comunque a caricarle potrebbero essere eliminate. Intanto arrivano i dati dei flussi seguiti ai due precedenti click day di dicembre 2023 e marzo 2024. A elaborarli la campagna la campagna Ero Straniero promossa da A Buon Diritto, ActionAid, Asgi, Federazione Chiese Evangeliche Italiane, Oxfam, Arci, Cnca, Cild. “A ogni passaggio della procedura si perdono posti di lavoro e decine di migliaia di persone entrate in Italia regolarmente, alla fine, rimangono senza documenti, costrette alla precarietà: neanche “ritoccato”, il decreto flussi funziona”, sostiene la campagna.
Attraverso accessi agli atti nei ministeri coinvolti, i dati raccolti da Ero straniero dicono che nel 2024 solo il 7,8% delle quote di ingressi stabilite dal governo si è trasformato in permessi di soggiorno e impieghi stabili e regolari: sono state 9.331 le domande per l’ingresso di lavoratrici e lavoratori finalizzate presso le prefetture italiane su un totale di 119.890 quote assegnate nel corso dell’anno. Nel 2023 la percentuale era stata del 13% (16.188 pratiche concluse a fronte di 127.707 quote assegnate). Quanto al rilascio materiale del permesso di soggiorno da parte delle questure, rispetto ai flussi 2023 a un anno dai click day, i permessi effettivamente concessi sono stati 9.528, con un tasso di successo della procedura rispetto alle quote che si abbassa al 7,5%. Tasso dovuto anche ai tempi della burocrazia e in particolare, spiega Ero Straniero, ai tempi lunghi per la presentazione delle richieste, spesso gestite da intermediari privati.
Anche per chi riesce a entrare in Italia, la garanzia di un contratto di lavoro è incerta. I lavoratori, spesso impiegati con il solo nulla osta, rischiano di restare senza documenti se il rapporto di lavoro termina prima che venga rilasciato il permesso. Ciò li espone a situazioni di precarietà e vulnerabilità, con il rischio di truffe o comportamenti illegittimi da parte di datori di lavoro e intermediari. Come già in passato, la campagna Ero Straniero ha rinnovato la richiesta di introdurre un permesso di soggiorno per attesa occupazione, che permetta ai lavoratori di cercare un nuovo impiego se il processo di assunzione fallisce, come continua ad accadere nella maggior parte dei casi. I canali che hanno ottenuto i migliori risultati sono quelli del lavoro domestico, dove le quote limitate coinvolgono persone già conosciute dalle famiglie, e il canale preferenziale per le organizzazioni datoriali, che ha permesso a molte imprese di accelerare le pratiche, sebbene i risultati restino insoddisfacenti in termini di esiti positivi. Nel 2024, il settore con il maggiore successo in termini di permessi concessi è il lavoro stagionale, con l’agricoltura che copre l’86% dei permessi, e il turismo il restante 14%. Tra i settori non stagionali, sono predominanti edilizia, turismo, meccanica e alimentare.
Il dossier segnala anche le problematiche derivanti dal D.L. 145/2024, che ha anticipato la compilazione delle domande rispetto ai click day del 2025. Le modifiche hanno aumentato la burocrazia e ridotto il numero delle domande, portando a una inedita parità tra domande (165.000) e quote disponibili per i flussi 2025. Questo aumento dei controlli sui datori di lavoro “non ha semplificato il processo, ma ha spinto molti a rinunciare al sistema ufficiale, favorendo il lavoro nero”, avverte Ero Straniero. In risposta alle criticità, la campagna ha ribadito la necessità di una riforma complessiva del sistema di ingresso per lavoro. Tra le proposte avanzate ci sono canali flessibili, l’introduzione di uno sponsor e il permesso per la ricerca di lavoro, oltre a un meccanismo di emersione individuale che consenta a chi è senza documenti di mettersi in regola senza dover ricorrere a sanatorie.
L'articolo Lavoratori stagionali, intoppi nel click day. I dati di Ero Straniero: “Il sistema continua a produrre precarietà e irregolari” proviene da Il Fatto Quotidiano.