Il Senato avvia la depenalizzazione del reato di insider trading come chiesto dagli operatori dei mercati
Il Senato ha approvato un disegno di legge di iniziativa del governo che contempla anche una riforma del sistema sanzionatorio relativo alle società quotate, affidato alla Consob. Ne dà notizia il quotidiano Milano Finanza. In particolare, verrebbero riviste le sanzioni per il reato di insider trading, ovvero la compravendita di titoli fatta da chi, in virtù della posizione che ricopre, è a conoscenza di informazioni privilegiate che vengono utilizzate per ottenere un profitto. Classico reato da colletti bianchi, insomma.
Gli operatori, da tempo, chiedono una semplificazione della normativa sulle sanzioni. I lavori, scrive MF, andrebbero nella direzione di una valutazione della gravità del reato, concentrando le sanzioni soprattutto in ambito amministrativo e facendo intervenire il sistema penale solo nei casi più gravi. Per esempio su comunicazioni fornite ai mercati in ampio ritardo o su insider trading per importi cospicui.
Si studierà inoltre il progetto di un unico tribunale in Italia per gli appelli, che dovrebbe essere il Tar della Lombardia, il cui organico verrà rafforzato con un gruppo di giudici specializzati in finanza. Attualmente in Italia l’abuso di informazioni privilegiate è disciplinato dall’artico 184 del Testo Unico della Finanza che punisce il reato con la reclusione da due a dodici anni e con la multa da ventimila a tre milioni di euro.
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