Добавить новость
ru24.net
IL Fatto Quotidiano
Февраль
2025
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28

Dopo il primo suicidio assistito in Lombardia anche nel centrodestra parte il dibattito: Fdi e Fi frenano, Salvini lancia un sondaggio social

0

Il primo caso di suicidio assistito in Lombardia riaccende il dibattito politico sul fine vita, proprio mentre era in corso il dibattito politico sull’approvazione della legge della Regione Toscana. E l’argomento divide il centrodestra, con la Lega che apre – con in testa i governatori Luca Zaia e Attilio Fontana e con Matteo Salvini che lancia un sondaggio sui social – mentre Fratelli d’Italia e Forza Italia frenano.

I partiti di Meloni e Tajani parlano di “fughe in avanti” delle Regioni. Una normativa – quella approvata dalla Toscana – “che impugnerei, se dipendesse da me”, ha detto il segretario di Forza Italia e vicepremier. “La nostra posizione è chiara – ha aggiunto Tajani – non può esserci una competenza regionale, deve essere nazionale”. Sulla stessa linea Fratelli d’Italia: la responsabile Famiglia di Fdi, Maddalena Morgante, ha ribadito la centralità “del principio della difesa della vita in ogni fase e condizione“. Confidano in un intervento nazionale i governatori del Lazio, Francesco Rocca, e della Liguria, Marco Bucci.

Ma la Lega va per la sua strada. Dal Carroccio trapela che il partito lascerà libertà di coscienza sull’argomento e intanto il vicepremier Salvini ha lanciato un sondaggio sui social per sondare gli umori: “Sarebbe giusto, secondo te, che il Parlamento approvasse una legge sul ‘fine vita’ per stabilire criteri, modi e tempi per permettere ai malati terminali di decidere, in piena coscienza, di porre fine alla propria esistenza?”, si legge in un post del segretario della Lega che trova, nei commenti, anche il favore dei suoi follower, tra chi ritiene una regolamentazione “indispensabile” e chi si spinge a dire che “sarebbe un grande atto di civiltà”.

Da sempre aperto sul tema, anche il governatore del Veneto Luca Zaia è tornato è tornato ad auspicare una legge nazionale. Zaia fa anche notare che le divergenze “ci sono anche nel centrosinistra“, specie nel Pd con i dubbi dell’ala cattolica, anche se il responsabile dem per i diritti Alessandro Zan ha ribadito l’urgenza di un intervento nazionale atteso “dalla stragrande maggioranza degli italiani”. In Veneto, ha spiegato Zaia, l’intenzione è quella di adottare una circolare “che dovrebbe fissare delle regole” per il fine vita “che esiste già” con la sentenza della Consulta del 2019.

La Corte Costituzionale ha stabilito che un malato terminale può fare domanda se sono rispettati questi quattro requisiti: diagnosi infausta, mantenimento in vita da “trattamenti di sostegno vitale” (concetto ampliato in una successiva sentenza), grave sofferenza fisica e psichica, libertà di scelta. Gli stessi che hanno guidato la Lombardia nella scelta di accompagnare verso il suicidio assistito una donna di 50 anni affetta da sclerosi multipla progressiva da oltre 30 anni, morta nelle scorse settimane a casa sua dopo l’autosomministrazione di un farmaco letale fornito dal Servizio sanitario nazionale nove mesi dopo la sua richiesta. Si tratta della sesta persona in Italia ad aver completato la procedura prevista dalla Consulta. “Regione Lombardia ha fornito l’aiuto medico perché era suo dovere farlo” hanno commentato Filomena Gallo e Marco Cappato dell’associazione Luca Coscioni, puntando il dito “sull’irresponsabile decisione” del Consiglio regionale che aveva approvato una pregiudiziale di costituzionalità sostenendo che la competenza fosse dello Stato ed evitando così la discussione in Aula del progetto di legge sul fine vita. Cappato ha anche chiesto alla Lombardia di ritornare sulla materia emanando un atto di giunta come quello di Zaia.

Cosa che in realtà non serve, secondo l’assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso, che ha fatto notare come la Lombardia ha “seguito il dettame della Corte costituzionale” senza il bisogno di una legge. La Regione ha creato un comitato etico che ha accompagnato la richiesta arrivata “in assoluta coerenza con la Costituzione”, ha osservato Bertolaso parlando di un tragitto “indiscutibile” anche dal punto di vista giuridico. Intanto, però, lo scontro nel centrodestra si rende palese proprio in Lombardia con il gruppo di Fdi che ha ribadito il suo “no alle scorciatoie” e tramite il consigliere Matteo Forte è andato all’attacco di Bertolaso annunciando un’interrogazione sul “grave” caso lombardo. “Noi non abbiamo fatto altro che trovare delle linee di condotta che verranno estese a tutta la Regione” ha rivendicato il governatore Attilio Fontana, evidenziando che, comunque, una legge nazionale “resta opportuna”.

Intanto le opposizioni aumentano il pressing. La vicepresidente del Movimento 5 stelle, Chiara Appendino, attacca la maggioranza: “Questa destra nega i diritti ai cittadini mentre pensa ai suoi privilegi. Non bastava la battaglia contro il diritto all’aborto, ora anche sul fine vita si abbatte la furia ideologica di una destra retrograda. Al contrario loro, noi crediamo nella libertà di scelta”. E Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi-Sinistra, rincara la dose: “Trovo incivile che in questo Paese non solo non ci sia ancora una norma nazionale, ma che quando c’è una norma che nei territori segna un elemento di avanzamento venga contrastata, come fosse un nemico da combattere”.

L'articolo Dopo il primo suicidio assistito in Lombardia anche nel centrodestra parte il dibattito: Fdi e Fi frenano, Salvini lancia un sondaggio social proviene da Il Fatto Quotidiano.




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus




Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса
ATP

Даниил Медведев вышел в полуфинал турнира ATP-250 в Марселе






Россияне пытались найти пропавших на СВО, но стали жертвой мошенников

Дубль Тюкавина принес «Динамо» победу над «Локомотивом» в матче на сборах в ОАЭ

Прокуратура организовала проверку после пожара в Домодедово

Столичную работу системы отопления скорректировали из-за похолодания