La prima volta di Matteo Berrettini: Nole Djokovic battuto in due set a Doha
E alla fine arriva l’impresa di Matteo Berrettini. Il tennista romano sconfigge Novak Djokovic, 7-6(7-4), 6-2 in 1 ora e 35 minuti di gioco, e accede al secondo turno dell’ATP 500 di Doha, dove sfiderà l’olandese Tallon Griekspoor. Non un sorteggio fortunato per l’italiano, che ha dovuto sfidare da subito il numero 3 del seed, uno dei giocatori più forti nella storia del tennis, ma Berrettini si dimostra superiore nel corso del match e batte il serbo per la prima volta in carriera dopo 4 sconfitte in altrettanti precedenti, tra cui una finale a Wimbledon nel 2021. Una vittoria importante per Berrettini, che sale di livello con il passare dei minuti, regola il numero 7 del ranking e torna a sconfiggere un tennista top 10 due anni dopo l’ultima volta, quando vinse contro il polacco Hubert Hurkacz, all’epoca numero 10 della classifica ATP, in United Cup, nel 2023.
Il racconto del match
Energico, attento, semplicemente devastante. Così può essere descritta la partita di Matteo Berrettini. Contro Djokovic, infatti, il tennista romano si prende la scena con una performance perfetta, nonostante le difficoltà di giocare contro un ex numero uno al mondo.
Domina l’equilibrio nel primo set, che arriva persino al tiebreak, dove a spuntarla, però, è Berrettini. Parte meglio l’italiano, che già al quinto game ha le prime tre occasioni di break. Djokovic, però, le annulla grazie alla battuta, in cui mantiene un’alta percentuale, e alla sua solita tenacia, che gli permette di tenere sempre in vita il punto. Il tennista romano, però, regge il confronto e, dopo aver annullato a sua volta altre due palle break in favore dell’avversario, prende coraggio e alza la percentuale al servizio, che lo salva in più occasioni. Al tiebreak, il serbo inizia a mostrare i primi segni di imprecisione e concede a Berrettini quei pressure points che lo aiutano a far pendere il match dalla sua parte. Così, alla prima occasione buona, l’italiano ne approfitta con il servizio e chiude il tiebreak sul 7-4.
Non cala l’attenzione di Berrettini nel secondo set, in cui Djokovic parte subito forte con uno 0-30, ma poi cede lentamente il pallino del gioco al suo avversario. Che, infatti, scorge un leggero calo nel serbo e alza il livello, prendendosi il primo break già al secondo game del parziale. Il serbo, sotto 3-0, ci prova al servizio, ma l’azzurro sembra, semplicemente, ingiocabile. E alla prima insicurezza di Nole, Berrettini sfrutta il suo “martello”, costringendo Djokovic a fare gli straordinari per conquistare il punto. Ma non basta, perché, forte di un break di vantaggio, il tennista classe 1996 si affida al servizio, a cui nemmeno il più forte ribattitore al mondo riesce a mettere un freno, come nel sesto game, quando Berrettini, sotto 15-30, infila il 13esimo ace della sua partita ed elude la pressione esercitata da Djokovic. Alla fine, però, è proprio il serbo a cedere quando serve per restare nel match. Così che Berrettini, anche grazie ad un fantastico vincente no-look in allungo, ha la chance di chiudere gioco, set e incontro, e regalarsi forse la vittoria più bella della sua carriera.
Riecco Berrettini, Djokovic non ancora al top
Serviva una risposta del genere, a Berrettini, per scacciare subito i dubbi di un inizio stagione complicato. Il 2025 del romano, infatti, non è cominciato nel migliore dei modi, con due sconfitte al primo turno, contro l’australiano Jordan Thompson a Brisbane e contro Griekspoor (suo prossimo avversario a Doha) a Rotterdam. Ed è per questo motivo che la vittoria contro un ex numero uno al mondo permette all’italiano di trovare fiducia e morale in vista del secondo turno di un ATP 500, che nel 2024 ha superato soltanto una volta, a Vienna. Berrettini, così, riesce anche a vendicare la finale di Wimbledon vinta da Djokovic nel 2021, quando il romano perse l’occasione di diventare il primo tennista italiano a vincere lo Slam inglese proprio contro il serbo.
Non sembra ancora al top della forma, invece, Novak Djokovic, che saluta il torneo di Doha al primo turno. Reduce dall’infortunio accusato agli Australian Open, il serbo perde al debutto in un torneo su cemento per la prima volta da Miami 2018, quando fu sconfitto dal francese Benoit Paire. Ed è una statistica che potrebbe essere un segnale, considerando soprattutto l’anno complicato del numero 7 del ranking, che, nel 2024, ha chiuso la stagione, sì, con una medaglia d’oro olimpica, ma anche con zero titoli ATP e due finali perse contro i fenomeni della Next Gen, Carlos Alcaraz, a Wimbledon, e Jannik Sinner, a Shanghai. Dopo il ritiro dal Roland Garros 2024, un forfait che consegnò all’altoatesino la prima posizione del ranking mondiale, Djokovic ha saltato anche le Nitto ATP Finals di Torino. E nonostante sia uscito al terzo turno nel 250 di Brisbane, il serbo è comunque riuscito a raggiungere la semifinale dello Slam australiano, dopo aver superato Alcaraz in quattro set nel turno precedente. L’infortunio, però, sembra aver condizionato la preparazione di Djokovic, che, probabilmente, aggiusterà qualcosa in vista di Indian Wells (dal 5 al 16 marzo), un torneo in cui l’assenza di Sinner per squalifica potrebbe dare qualche chance di vittoria in più al serbo.
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