Abusi edilizi a Milano, negli atti l’ammissione del dirigente arrestato: “Ho firmato cinquanta convenzioni senza passare dalla Giunta”
“Ho firmato cinquanta convenzioni che non sono passate in Giunta“. Ad ammetterlo con preoccupazione, in una conversazione intercettata lo scorso 18 ottobre, era Giovanni Oggioni, l’ex direttore dello Sportello unico edilizia del Comune di Milano, arrestato mercoledì nell’ambito di una delle inchieste sull’urbanistica nel capoluogo lombardo. L’intercettazione è riportata negli atti dell’indagine come elemento a carico di Oggioni: secondo l’accusa, infatti, per i progetti immobiliari con determinate caratteristiche sarebbe stato necessario un voto del Consiglio o della Giunta comunale, mentre la prassi era di limitarsi a siglare convenzioni tra costruttori e dirigenti.
Già in un altro dialogo, captato a settembre, l’arrestato affermava che se lui “fosse stato al posto di Tancredi”, l’assessore alla Rigenerazione urbana, “sarebbe andato dal sindaco, avrebbe preso tutte le convenzioni” sui progetti edilizi contestate dalla Procura, “le avrebbe portate in Giunta e le avrebbe fatte validare in modo tale che la Procura non avrebbe potuto dire niente”. I magistrati, tra l’altro, sottolineano come Oggioni sia stato “l’ideatore e il sottoscrittore della determina” che nel 2018 ha rimosso l’obbligo di presentare il piano attuativo, necessario per offrire servizi come verde e parcheggi ai cittadini delle aree interessate dallo sviluppo immobiliare. Nelle carte si legge che l’ex dirigente si è dato da fare per “mettere in scacco le indagini” e poteva contare su una serie di “adepti” negli uffici comunali.
La Procura sottolinea poi come il sindaco Beppe Sala, lo scorso dicembre, abbia rinnovato all’architetto Giuseppe Marinoni l’incarico di presidente della Commissione Paesaggio, organo tecnico-consultivo del Comune, quando quest’ultimo era già indagato ed era stato anche sottoposto a perquisizioni nell’ambito di un’inchiesta per traffico di influenze e falso. Il mandato di Marinoni, già presidente della commissione tra il 2021 e il 2024 con Oggioni vice presidente, è stato confermato il 16 dicembre: oltre un mese prima, il 7 novembre, era stato perquisito dai militari della Guardia di finanza con le ipotesi di falso e false dichiarazioni al pm in relazione a due progetti immobiliari, “I Portali – Gioia 202”, della società Coima e “Tortona 25” della multinazionale americana Hines. A Marinoni veniva contestato di non aver dichiarato l’esistenza di rapporti professionali ed economici con i progettisti, in particolare con lo studio internazionale Acpv Architects di Antonio Citterio e Patricia Viel (estranei all’inchiesta).
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