Salva Milano, il sindaco Sala scarica il dirigente arrestato Oggioni: “Si muoveva su parti del governo, non in nome del Comune”
“A Milano si stanno applicando quelle norme da 13 anni, se avessi pensato che non erano funzionali avrei agito prima”, così Beppe Sala, parlando con la stampa a margine di un evento commentando l’inchiesta sulla speculazione edilizia che mercoledì ha portato all’arresto del dirigente comunale Giovanni Oggioni.
Il primo cittadino di fatto scarica il dirigente arrestato: “In termini di comportamenti illeciti stiamo parlando di Oggioni, non ho avuto sospetti che all’interno della struttura dirigenziale ci fosse un comportamento illecito – ha spiegato – Se poi l’osservazione è ‘ma uno che dipende da Oggioni si fa condizionare da Oggioni’, tutto è possibile. Ma finché non lo scopri come fai ad avere il sospetto? Voglio precisare che anche dalle ricostruzioni fatte, Oggioni si muove su parti del governo o del parlamento, si attiva e l’avrà fatto ma certamente non in nome del Comune ma per sua iniziativa privata e personale“.
Sala, primo sostenitore della norma fino a pochi giorni fa, ora si è allontanato dalle sue posizioni del passato quando aveva persino minacciato le dimissioni se la legge cosiddetta “salva Milano” non fosse stata approvata, ora commenta così l’inchiesta: “Mi fa pensare che delle mele marce ci siano e che noi di fatto da un lato abbiamo sostenuto la necessità del salva Milano dall’altro lato ci siamo già molto allineati alle contestazioni della procura e abbiamo già cambiato modalità sia nel modo con cui vengono concesse le autorizzazioni sia nel rapporto tra uffici e imprenditori”.
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