Risiko Europa, media: “Trump vuole spostare 35mila soldati dalla Germania all’Ungheria e abbandonare le esercitazioni militari in Ue”
La strada è tracciata da tempo: disimpegno dal teatro europeo e maggiori investimenti nella regione indo-pacifica in chiave anti-cinese. Presto potrebbero risultare evidenti i primi effetti degli annunci disseminati negli ultimi mesi da esponenti d’alto rango dell’amministrazione Usa. Donald Trump sta valutando di ritirare 35mila soldati dalla Germania e di ridistribuirli nell’Europa dell’est, con una decisione che finirebbe per rendere ancora più tese le relazioni tra le due sponde dell’Atlantico. La motivazione: il presidente degli Stati Uniti ha più volte avvertito gli alleati europei che d’ora in avanti dovranno pensare da soli alla sicurezza del continente e ora “è arrabbiato perché sembrano spingere per la guerra”, ha detto al Telegraph una fonte vicina alla Casa Bianca. “Sebbene non ci siano annunci specifici imminenti, l’esercito americano sta sempre considerando il ridispiegamento di truppe in tutto il mondo per affrontare al meglio le attuali minacce ai nostri interessi”, ha detto Brian Hughes, portavoce della sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Circa 160mila membri del personale militare statunitense in servizio attivo sono di stanza fuori dagli Stati Uniti e molti di questi si trovano in Germania. Secondo il quotidiano britannico il presidente Usa starebbe considerando di ridispiegare alcuni di questi in Ungheria, paese che ha mantenuto uno stretto rapporto con la Russia, opponendosi a un aumento delle sanzioni contro Mosca fino a diventare una vera e propria spina nel fianco dell’Ue. In un vertice di emergenza sulla sicurezza tenuto a Bruxelles giovedì, il premier ungherese Viktor Orbán si è opposto a un impegno per rafforzare il sostegno all’Ucraina che era stato firmato da tutti gli altri stati membri.
Poche settimane fa era stato JD Vance a preannunciare decisioni in questo senso. “L’intera difesa della Germania è sovvenzionata dai contribuenti americani – aveva detto il vicepresidente degli Stati Uniti parlando alla Conservative Political Action Conference (CPAC) a Washington il mese scorso -. Ci sono migliaia e migliaia di soldati americani in Germania oggi. Pensi che il contribuente americano accetterà questo se verrai messo in prigione in Germania per aver pubblicato un tweet cattivo? Ovviamente no”, aveva detto Vance denunciando una presunta contrazione alla libertà di parola che sarebbe in atto nell’Unione europea dopo le critiche rivolte dal governo tedesco a Elon Musk che su X si era schierato apertamente a favore del partito di estrema destra AfD poche ore prima delle elezioni federali.
Trump aveva già provato a ridurre l’impegno militare statunitense in Germania durante il primo mandato, ordinando il ritiro di quasi 12mila soldati dal territorio tedesco, dove gli Stati Uniti hanno diverse importanti strutture militari tra cui la base aerea di Ramstein, il quartier generale del Comando europeo degli Stati Uniti. Ma il provvedimento era stato poi ritirato da Joe Biden tra le critiche del Congresso.
Non sarebbe l’unica cattiva notizia di giornata per Bruxelles. Secondo il quotidiano svedese Expressen, Washington avrebbe informato gli alleati dell’intenzione di interrompere la partecipazione alla pianificazione di future esercitazioni militari in Europa. Il blocco si applicherebbe alle esercitazioni in fase di progettazione per i prossimi anni e non a quelle già pianificate per il 2025. Se la notizia fosse confermata, si tratterebbe di un deciso cambio di rotta rispetto alle politiche adottate finora. Soltanto nel 2024 i comandi militari Usa hanno svolto almeno 4 esercitazioni di rilievo nel continente in collaborazione con gli eserciti di paesi scandinavi, tra cui quello svedese che è membro della Nato.
A marzo migliaia di soldati svedesi hanno partecipato insieme alle unità della Nato, comprese unità americane, nel Mare del Nord a “Nordic Response 2024” evento che si è svolto sotto il coordinamento della Norvegia. A maggio poi, come parte dell’esercitazione denominata “Swift Response” i soldati della 173a Brigata aviotrasportata e del Reggimento Skaraborg, P 4, si sono esercitati al combattimento negli edifici della struttura della Ground Combat School a Kvarn, fuori Motala. In autunno si è svolta l’operazione “Archipelago Endeavour“, della durata di due settimane e mezza, durante la quale unità anfibie di Svezia e Stati Uniti si sono esercitate nel combattimento armato nel mare di Stoccolma. A settembre, infine, un’unità dei Marines degli Stati Uniti si è addestrata insieme al Reggimento anfibio di Älvsborg nell’abbordaggio delle navi nel centro di Göteborg.
Se confermata la decisione, ha spiegato all’Expressen Joakim Paasikivi, ex tenente colonnello dell’esercito svedese, potrebbe avere conseguenze sull’operatività del sistema di difesa: “Le esercitazioni hanno due scopi. Da un lato sono utili perché ci si allena su terreni adatti, solitamente dove ci sono neve, freddo, umidità e condizioni difficili. Dall’altro, si impara a conoscersi a vicenda, il che è almeno altrettanto importante. Non si tratta di metodi comuni, ma di capirsi a vicenda. Se non ti alleni, le tue possibilità di essere efficace nel caso in cui sia necessario combattere insieme diminuiscono”.
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