Negli USA monta la rabbia anti Musk. Strutture Tesla oggetto di crescenti atti vandalici
Negli Stati Uniti la rabbia contro Elon Musk cresce. Non sorprende, visto il trattamento riservato a milioni di dipendenti pubblici dal principale collaboratore di Donald Trump. Un bel po’ di loro sarà pure in possesso di un’arma, visto come funziona negli Usa. A pagarne le conseguenze sono per ora soprattutto i rivenditori Tesla e le stazioni per la ricarica delle auto elettriche. Il Washington Post di Jeff Bezos, segnala che decine di atti violenti sono stati diretti contro strutture Tesla da quando Musk ha assunto il suo nuovo ruolo politico.
In questi primi giorni di marzo alcuni impianti per la ricarica sono stati dati alle fiamme in Massachusetts. Nel Maryland un edificio della società è stato vandalizzato con la scritta “No Musk” e il simbolo della svastica. In febbraio un uomo con in mano un fucile automatico stile AR ha aperto il fuoco contro un rivenditore Tesla in Oregon, contro il quale alcune settimane prima era stata lanciata una molotov, causando danni per 500mila dollari. Bersaglio di bottiglie incendiarie è stato pure il parcheggio Tesla di Loveland, in Colorado.
Davanti alle concessionarie compaiono scritte spray che recitano “nazista” oppure “F… Musk”. Su molte vetture sono stati apposti adesivi che ritraggono Musk che fa il saluto nazista, altre sono state date alle fiamme. Le forze dell’ordine temono che sia questione di tempo prima che qualcuno rimanga ferito più o meno gravemente in episodi di questo genere.
L’odio verso Musk si fa sentire anche nei dati delle vendite. E non solo negli Stati Uniti. L’ultima debacle è quella registrata in Germania dove, a febbraio, le immatricolazioni sono crollate del 76%, dopo la scivolata del 60% che aveva contraddistinto gennaio. Alcuni cittadini tedeschi proprietari di Tesla hanno espresso il rimorso dell’acquirente per aver posseduto un’auto che alcuni vedono ora come un simbolo della politica di estrema destra, un netto distacco dalla coscienza ambientale che incarnava un tempo. Dal picco di oltre 260 dollari raggiunto lo scorso dicembre, in scia alla vittoria di Trump, le azioni Tesla hanno quasi dimezzato il loro valore.
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