Orsini sul Nove: “È giusto armarci come chiede l’Europa? No. Il piano Von der Leyen è solo propaganda per tranquillizzare le masse”
“È giusto armarci? No, non abbiamo alcuna possibilità come Europa di rappresentare una deterrenza per la Russia. L’esercito comune è una chimera, che la classe politica europea usa solo per fini di propaganda“. Così Alessandro Orsini ospite di Accordi&Disaccordi, il talk condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Marco Travaglio e Andrea Scanzi, a proposito del piano voluto da Ursula Von Der Leyen da 800 miliardi per armare l’Europa. “Intanto c’è un equivoco di fondo perché noi non dobbiamo riarmarci, ma dobbiamo armarci. L’Italia ha soltanto 50 carri armati operativi, siamo praticamente disarmati dopo che la guerra in Ucraina ci ha semi demilitarizzato. – ha spiegato il professore di Sociologia del Terrorismo alla Luiss di Roma – Il riarmo persegue un fine che non può essere raggiunto, cioè la sconfitta della Russia o la creazione di una deterrenza nei confronti della Russia”.
Orsini ha poi usato un esempio per spiegare il suo ragionamento: “Ursula von der Leyen pensa di spendere questi 800 miliardi perché sbaglia completamente a prefigurarsi come sarebbe la guerra con la Russia. Perché lei immagina che una guerra tra l’Unione Europea e la Russia assumerebbe le caratteristiche della guerra in Ucraina. Quindi una guerra di logoramento di lungo periodo, ma non è così. Perché la Russia, se si trovasse in difficoltà in una battaglia contro l’Unione Europea, colpirebbe immediatamente con le testate nucleari un Paese europeo non nucleare, che quindi non possa replicare con le testate nucleari”, ha spiegato il professore facendo un parallelo con la battaglia di Bakhmut “con i russi da una parte, gli europei dall’altra” e Putin che “colpisce la Danimarca (o qualsiasi altro paese senza testate, ndr) con le testate nucleari e non può replicare.
Se è vero che “la Francia ha 290 testate nucleari, l’Inghilterra ne ha 225, ma non fa parte dell’Unione europea, mentre la Russia ne ha 6000 e ha anche i missili ipersonici“, mentre “la Francia non ha i missili ipersonici e non ha nemmeno la difesa aerea per difendersi da questi missili”, come non ce l’ha nessun altro paese europeo, “dopo tre secondi Giorgia Meloni si metterebbe a piangere e uscirebbe dalla guerra. Putin sbriciola il fronte europeo in un secondo con le testate nucleari. Perché Putin lo ha sempre detto, dopo il bombardamento illegale Nato della Serbia del 1999, i russi giunsero alla conclusione che avrebbero perso sostanzialmente una guerra in Europa contro la Nato e, a partire dal 1999 la classe dirigente russa ha già deciso che una guerra con la Nato in Europa sarebbe quasi immediatamente una guerra nucleare“.
Quanto poi, all’idea di esercito comune, per Orsini è “impossibile” innanzitutto perché i 27 paesi dell’Unione europea non hanno una politica estera comune. Quindi perché se ne sta parlando? È molto semplice. Le ragioni sono molteplici. In primo luogo perché c’è un problema di psicologia collettiva, perché la classe dirigente dell’Unione europea è una classe di falliti e di corrotti nel senso inteso da Vilfredo Pareto. Devono rassicurare le persone, devono indurre le persone a credere che è tutto sotto controllo, che loro sono in grado di creare un grande esercito molto potente, in grado di sconfiggere la Russia, in grado di controllare le minacce. Non possono dire che non abbiamo deterrenza nei confronti della Russia, per cui la loro è solo propaganda”, ha concluso Orsini.
L'articolo Orsini sul Nove: “È giusto armarci come chiede l’Europa? No. Il piano Von der Leyen è solo propaganda per tranquillizzare le masse” proviene da Il Fatto Quotidiano.