Roma, scritta contro Carlo Calenda davanti alla scuola del figlio
Una scritta intimidatoria, “Calenda infame”, è apparsa sul muro davanti alla scuola frequentata dal figlio del leader di Azione. La reazione di Carlo Calenda non si è fatta attendere: “Vorrei segnalare all’infame vigliacco che l’ha fatta che io lavoro a corso Vittorio Emanuele II, 21. Vado in ufficio a piedi e non ho la scorta. Può serenamente venire a dirmi in faccia ciò che pensa”, ha scritto su X.
Immediate le reazioni politiche sia di Azione che non. “Condanna a quei vigliacchi che hanno insultato e infangato Carlo Calenda, per di più facendolo davanti alla scuola frequentata dal figlio”, ha dichiarato il capogruppo di Azione alla Camera, Matteo Richetti. Anche dalla vicepresidente di Azione, Elena Bonetti, parole dure contro l’episodio: “Colpire un leader politico cercando di intimidirlo addirittura nei pressi della scuola di suo figlio è un atto vile e inaccettabile. A Carlo Calenda e alla sua famiglia va tutta la mia solidarietà umana e politica. So che Carlo non si lascerà intimidire, e con lui non si fermerà il nostro impegno”.
Il senatore del Pd, Filippo Sensi su X condanna fermamente l’accaduto: “Gli infami sono quelli che minacciano, mafiette di vigliacchi che detestano la democrazia e la libertà di opinione e di parola. Solidarietà a Carlo Calenda”. Arriva anche il messaggio del capogruppo del M5s al Senato, Stefano Patuanelli: “L’idiozia di questo gesto è incommentabile. Vergognatevi. Massima solidarietà a Carlo Calenda e a suo figlio”. Anche Forza Italia prende le distanze dall’episodio, con il deputato Paolo Emilio Russo che scrive: “Imbrattare con insulti il muro davanti alla scuola del figlio di Carlo Calenda non è un altro modo di fare politica, ma banale vandalismo. Un vandalismo che non può e non deve essere tollerato: le autorità sapranno certamente risalire ai colpevoli, evitare che ci riprovino o che questo modo vile di agire possa in qualche modo sembrare ‘normale’. Solidarietà al segretario di Azione e a tutta la sua famiglia”.
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