“Tra poco avrò sessant’anni, e allora? Quando sui social mi scrivono ‘Vecchia’ li blocco”: lo sfogo di Paola Barale
“Tra poco avrò sessant’anni, e allora? Bisogna iniziare a cambiare il modo di vedere l’età”. Paola Barale ospite a Da noi… a ruota libera prende di petto la questione anagrafica. 58 anni il prossimo 28 aprile la showgirl riflette sul modo in cui la società vede lo scorrere del tempo, soprattutto in relazione alle donne: “Tante volte si usa la parola ‘vecchia’ quasi in senso dispregiativo, quante volte mi vedo scritto sui social ‘Sei vecchia’ e quando vedo che uno lo scrive blocco perché non voglio che il mio social diventi uno spazio aperto dove tutti gli imbecilli possono dire quello che vogliono”.
In tempi recenti ha portato avanti una battaglia per sfatare i tabù legati alla menopausa. Su questo tema ha scritto anche un libro, Non è poi la fine del mondo (Sperling & Kupfer) in cui ha parlato della propria esperienza di menopausa precoce e che ha accompagnato la mozione di legge presentata alla Camera dei Deputati il 13 ottobre 2023: “Sono contenta di questo mio lavoro” ha spiegato nel salotto di Francesca Fialdini. “Il libro vuole raccontare questa situazione in un modo leggero, ma è anche vero che a volte può essere invalidante. Oggi ci sono tutti i mezzi per stare bene, una volta l’età media era 50-60 anni oggi viviamo sugli 80-85, quindi noi donne non possiamo vivere un terzo della nostra età sentendoci sbagliate e non desiderate”.
Nel corso dell’intervista Paola Barale si è definita “una donna libera, per quanto sia possibile esserlo nella nostra società”. Quando si tratta di decisioni da prendere in qualsiasi campo “seguo il mio istinto, non sempre va bene, ma se è stata una mia scelta non mi arrabbio mai con nessuno. Quando ti arrabbi con te stessa, se capisci dov’è lo sbaglio, lo sbaglio diventa un’esperienza”.
Tra i simboli della tv di fine anni ’90 e primi Duemila, la showgirl – che di recente ha perso la madre – si è concessa una riflessione sull’evoluzione del piccolo schermo: “Io ho sempre scelto le cose da fare, poi tante le avrei volute fare e non me le hanno fatte fare, altre sulla carta c’erano e poi improvvisamente non c’erano più. La tv non è vero che non mi piace, certo una volta era diversa, mi piace una tv meno urlata, non mi piace il gossip, non mi piacciono i drammi spettacolarizzati, la tv del dolore”. Quindi un monito per i colleghi e un augurio per se stessa: “Chi fa tv ha il dovere di lanciare messaggi positivi. Mi piacerebbe fare un programma sui viaggi. Il mio sogno da sempre è vivere almeno un anno in camper”. Quanto invece agli anni che verranno, Paola Barale vorrebbe “continuare ad avere questo sano imperfetto equilibro, questa consapevolezza e capacità di poter decidere per me stessa e di poter essere libera”.
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