Alcol, morte e anarchia: tre consigli di lettura italiani
“Manzo e Bambù era un uomo senza nome anagrafico. Se ce l’aveva stava scritto sulla sua carta d’identità rubata. Egiziano, un tempo gestiva un bel giro di eroina. Dopo un regolamento di conti, era diventato un senzatetto senza un occhio. Si trascinava da un angolo all’altro di Bilboa e dei paesi limitrofi. Si lavava nei dormitori. Mangiava dove capitava. Spesso era ospite dell’Uovo Centenario, la padrona era cattolica e seguace della Scuola del Signore dei Mondi, che imponeva la carità. Manzo e Bambù consumava sempre lo stesso piatto, offerto”.
Ti dirò un gran segreto, di Ilaria Gremizzi (Catartica Edizioni), è un dinamico e scoppiettante romanzo che deve molto ai voli lisergici, e al contempo reali, di Barry Gifford e François Rabelais. Una satira triviale e contemporanea, scritta con un linguaggio semplice e vivace, che rappresenta un funerale sui generis nel paese di Bilboa, nell’infinita pianura, nel pieno degli intramontabili anni Novanta. Le vicende di personaggi grotteschi, tragici e divertenti si incrociano in una battaglia di bugie, desideri, sessualità e paure che franano, chi più chi meno, al cospetto della Nera Mietitrice. Un romanzo consigliato, vivo, che si fa notare nel vasto piattume delle ultime uscite letterarie nazionali.
“A Cery me la godevo raggiungendo gli altri in salotto. Cominciavano a circolare le tisane e io sceglievo quella di tiglio. Mi sembrava la più originale. Mi sedevo sulla sedia, a guardare la televisione, con meno ansia e migliore umore, alla sinistra di Lotte. In certi momenti le nostre braccia non distavano più di un millimetro. Sfibrante situazione, se le due capsule nere non mi avessero ‘coperto’ facendomi preferire il bene al male”.
Cery (Utopia Editore) è uno degli ultimi romanzi di Ottiero Ottieri, ambientato in una casa di cura per malati mentali situata in Svizzera, che dà il titolo all’opera, e che vede Filippo Ciai, lo scrittore protagonista, cercare lì rifugio dalla sua dipendenza alcolica. Durante il suo soggiorno Ciai entra in contatto con gli altri ospiti e si immerge in un micromondo di devianze e nevrosi e si innamora contemporaneamente di più donne alle quali scrive numerose lettere che non recapiterà mai. Cery è un romanzo sull’instabilità emotiva, sulla malattia mentale, sulle metafore della guarigione e sulle angosce delle prigioni psichiche. Con una prosa originale, dal ritmo sincopato, Ottieri ci consegna un’opera di grande valore umano e letterario.
“Quanti tarli/ha la materia oscura/che ogni giorno annega i pensieri/Non c’è ordine/in questo momento perenne di buio/Avere memoria/significa giocare d’azzardo/con tutti i demoni dell’amore/Domani forse sapremo/di essere stati sempre smemorati”.
Abbiamo tutti bisogno di un amico fragile, di Nicola Vacca (Qed), è un viaggio nel mondo poetico di Fabrizio De André. Liriche eretiche e in sapor di anarchia che omaggiano il cantautore genovese, le sue scelte di vita e il significato delle sue canzoni. Un volume onesto e coraggioso, un manifesto artistico genuino ed evocativo per celebrare il menestrello degli ultimi. Il libro è impreziosito, inoltre, dai disegni, riusciti, di Mauro Trotta.
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