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Audi Q5, la prova de Il Fatto.it – L’ibrido diesel convince. E la tecnologia è top – FOTO

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La solita strada non è mai stata quella percorsa da chi ha sempre inseguito qualcosa di diverso, qualcosa di più. Nella tecnologia, come nello strumento scelto di volta per far capire quale fosse il percorso evolutivo di un brand.

E oggi che Audi è alle soglie dell’avventura delle avventure, quella in Formula 1, ecco che sente il bisogno di viaggiare ancora più in alto. Perché come direbbe Julio Velasco, il Ct della nazionale femminile di pallavolo, oro olimpico a Parigi, conta solo il “qui e ora”. E non a caso proprio il re Mida di Mar de La Plata è stato ospite Audi al tempo italiano della velocità, cioè il circuito di Monza per il lancio della terza generazione della Q5, la best seller di Ingolstadt, capace in 17 anni di vita di vendere ben 2,7 milioni di esemplari, di cui 100.000 nel nostro Paese. La chiamano Formula Q5, tanto per non fare richiami alla Formula che verrà, perché è convincente a giudicare dai numeri passati dal 35 al 55% nel mix di vendita degli ultimi due anni, con 44.000 pezzi immatricolati solo quest’anno.

Ma una squadra, una formula non vincono sempre e comunque se non ci si continua a lavorare sopra. Così, alla stregua della strategia taumaturgica del divo Julio nella costruzione delle sue squadre top, anche questo fiore all’occhiello del segmento D Premium è stato capace di migliorarsi di poco, ma in tutto, per ottenere alla fine un risultato fantastico. Merito in parte anche dell’innovativa piattaforma premium termica PPC (Premium Platform Combustion) dedicata alle vetture con motore a combustione anteriore longitudinale, il manifesto ideologico della strategia Audi fondata sull’intelligente flessibilità tra le tecnologie full electric e quelle a combustione.

Costruita nello stabilimento messicano di San Jose Chiapa, la nuova Audi Q5 si distingue intanto per avere misure più grandi rispetto alla generazione precedente – è lunga 4,72 m (+3,5 cm) e larga 1,90 m (+0,7 cm) -, fatta eccezione per l’altezza scesa a 1,65, -1,1 cm. Anima sportiva e dinamica, per quanto sempre elegante, la nuova Q5 si distingue per il single frame del frontale rialzato e in formato 3D a nido d’ape e da paraurti e prese d’aria completamente ridisegnati, mentre il posteriore è pulito come l’elemento luminoso che unisce i gruppi ottici da davanti a dietro e viceversa. Un’illuminotecnica resa modernissima dai LED di seconda generazione che mette a disposizione 8 firme luminose.

Il panorama degli interni vive dell’impatto tecnologico tipico di Audi, con i tre schermi digitali avvolgenti. Il primo sul cruscotto da 11,9”, mentre il secondo display è quello da 14,5” del sistema MMI, entrambi di serie sin dal primo livello di allestimento. Il terzo schermo da 10,9” è a disposizione del passeggero che è di serie per le versioni S line edition e sport attitude ed è integrato nel design della plancia. Parliamo di una digitalizzazione avanzata, capace di garantire un’esperienza immersiva.

Tre le motorizzazioni di partenza, dove la flessibilità di cui sopra si traduce in benzina e diesel con tecnologia mild hybrid (Mhev+) sistema a 48 Volt e trasmissione a doppia frizione S tronic a 7 rapporti, è costituito da una batteria da 1,7 kWh che eroga da sola 24 cv e 230 Nm. Per un’efficienza globale migliorata del 15%. Il diesel TDI e il benzina TFSI esprimono 204 cv (150 kW), mentre il 3.0 litri TFSI arriva a 367 cv. Entro il quarto trimestre 2025 è previsto invece l’arrivo del 2.0 litri TFSI plug-in che garantirà percorrenze in solo elettrico oltre gli 80 km e il V6 3.0 litri TDI.

Il test drive di questa terza generazione di Audi Q5 è stato articolato in tre momenti tra asfalto normale, off-road leggero all’interno del Parco di Monza con tanto di devota sosta all’antica e affascinante parabolica del circuito brianzolo con un grado di inclinazione intorno ai 40°, ed esercitazioni per mettere alla prova l’elevato livello tecnologico delle dotazioni, sempre più evolute degli ADAS.

Ma alla fine resta il piacere di guida l’epicentro di una tradizione innovativa che trasforma una vettura sofisticata in un oggetto facilmente gestibile e personalizzabile utilizzando le tre diverse varianti di assetto standard, sportivo e con sospensioni pneumatiche adattive (opzionali, di serie ci sono le Multilink a 5 bracci) che possono abbassare il baricentro della vettura fino a 60 mm. Il tutto in un ambiente completamente insonorizzato. I prezzi partono da 63.250 euro per la Q5 (68.450 per la Sportback) e arrivano ai 90.000 della SQ5.

Prosegue dunque attraverso tanti, piccoli miglioramenti quella lenta, inesorabile marcia di Audi verso il Mindset vincente, tracciata da Velasco e ripercorsa da Dindo Capello e Allan McNish con i loro ricordi delle 14 24 Ore di Le Mans corse (di cui 3 vinte), che sembrano il preludio ideale per trasformare la Formula Q5 nella Formula 1 dei sogni. In fondo manca poco.

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