Il Comitato di Grado rilancia l’appello: «Basta antenne di telefonia»
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«Basta antenne di telefonia»](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/ilpiccolo/2024/02/10/133114544-f1222b0e-896d-4fc0-9145-3629b4b0b6bd.jpg)
foto da Quotidiani locali
GRADO. Continua la battaglia dei componenti del Comitato spontaneo a tutela della salute e dell’ambiente contro l’installazione di antenne di telefonia mobile che si dichiarano «inascoltati e ignorati». Secondo i componenti del “Comitato Grado” (è questo l’indirizzo di posta elettronica), infatti, le ultime antenne di telefonia mobile installate «stanno recando problemi di salute, a quanto sembra, irreversibili. Uno sconvolgimento nella vita di alcuni residenti che hanno le abitazioni adiacenti all’impianto di telefonia mobile, allocato in riva Sant’Andrea 31, presso l’Hotel Serena». Tra l’altro i componenti del Comitato lamentano che da troppi mesi sono in attesa di risposte: «Ignorati su tutti i fronti, anche quando nel mese di aprile del 2023 è stata presentata, presso gli uffici comunali, una petizione con circa 300 firme».
Sull’Isola piovono antenne
Da qui la decisione di recarsi in Comune a protocollare l’ennesimo documento. «Nel nostro comune piovono antenne e non si capisce perché: non viene tenuto conto del principio di precauzione nei luoghi sensibili, quali ad esempio asili nido, scuola materna, scuole elementari, case di riposo e le stesse abitazioni troppo vicine». Aggiungono che non c’è «nessuno studio sul danno biologico e nessuna informazione alla cittadinanza. Nel nostro statuto comunale l’articolo 55 regola la risposta alle petizioni dei cittadini entro 60 giorni, ma è passato quasi un anno».
La tutela paesaggistica
Il Comitato chiede anche dove sia la tutela paesaggistica e «quali sono gli interessi tra privati che vanno a ledere i nostri diritti e la nostra salute». I componenti del gruppo dicono che «alcuni cittadini stanno addirittura abbandonando la propria abitazione per problemi di salute legati allo sviluppo di un’elettrosensibilità causata da elettrosmog». Del Comitato definito «aperto e portatore della voce di molti», fanno parte (i nomi indicati tra i 300 sottoscrittori della petizione) Grazia Attura, Licia Bressan, Laura Raugna, Manuela Massari, Emanuela Contin, Irina Lizier, Elide Gasparini, Gianpaolo Ukmar, Giovanni Paolo Ukmar e Giuseppe Verginella
Il piano delle antenne
Il Comitato ricorda infine che per legge regionale, ogni Comune, «dovrebbe essere regolamentato da un piano antenne che, per quanto riguarda Grado, è stato redatto dai professionisti incaricati dall’amministrazione comunale nel 2017». L’aveva commissionato l’allora commissario Claudio Kovatsch, ma chi ha poi guidato il Comune non l’ha portato avanti. Un piano presentato alla popolazione e tenuto poi nel cassetto senza applicarlo e attuarlo, oltre ad essere stato pagato con i soldi dei contribuenti. I componenti del Comitato continuano: «Ci si chiede perché mai, un interesse economico tra privati deve andare a minare la salute pubblica ed è tenuto non in trasparenza, quando al pari accade che gli immobili coinvolti subiscono un deprezzamento importante».
Comune senza regolamento
Sul regolamento del quale il Comune non è in ogni caso ancora dotato, lo scorso anno l’ex assessore Dario Danese, riferendosi all’antenna installata in riva Sant’Andrea, aveva precisato che il Comune ha solo compiti urbanistico-edilizi, mentre la valutazione ambientale viene eseguita unicamente da Arpa che ha dato il suo placet.