Trieste, presunto “pirata” salvato dalla videocamera dell’auto
TRIESTE “Salvato” dalla sua dash cam. Un quarantenne muggesano grazie a quanto documentato dalle registrazioni della videocamera montata sull’auto è riuscito a convincere il giudice ed è stato scagionato – per il momento solo sul piano amministrativo – dall’accusa di aver investito una donna, causandole lesioni tutt’altro che lievi, e di essersi poi dato alla fuga. Un caso giudiziario inedito per Trieste, ma che non sorprende in un mondo in cui la tecnologia ha portato ormai in ogni ambito della vita quotidiana l’uso degli “occhi elettronici”. La dashcam per auto, sempre più diffusa, viene montata sul cruscotto e registra ogni metro percorso dal veicolo senza bisogno di azionarla manualmente.
Il verdetto è del giudice di pace di Trieste Francesco Benincampi al quale l’automobilista si era rivolto, assistito dall’avvocato William Crivellari, per chiedere l’annullamento dei due verbali con cui gli erano state contestate le sanzioni amministrative correlate all’investimento: per non aver moderato la velocità in centro abitato, per non essersi fermato e non aver fornito le proprie generalità in seguito a incidente stradale. Sanzioni amministrative che a questo punto potranno essere cancellate.
L’incidente era avvenuto il 25 ottobre del 2023 in via Battisti. Quel giorno una muggesana che stava attraversando la strada era stata investita da un’auto che le era passata con una ruota su un piede e che poi aveva proseguito senza fermarsi. La donna in seguito era stata trasportata in ospedale a Cattinara: aveva riportato una frattura a un piede, con prognosi di 30 giorni. Subito dopo l’incidente la Polizia locale aveva avviato gli accertamenti del caso per risalire all’auto pirata e all’identità di chi si trovava alla guida, accertamenti che avevano portato, appunto, al quarantenne muggesano.
L’uomo aveva subito sostenuto di non essersi accorto di alcun investimento, ricordando solo che la donna aveva attraversato la strada sfilando a lato della vettura: insomma, nessun contatto. E aveva consegnato la dash cam montata sulla sua auto. La ricostruzione della Polizia locale era stata però diversa e oltre alle sanzioni amministrative il quarantenne si era ritrovato indagato per il reato di omissione di soccorso, con la prospettiva di dover affrontare anche il procedimento penale che attualmente risulta ancora nella fase preliminare.
Impugnati i verbali, si è arrivati quindi come prima tappa davanti al giudice di pace e l’esame della registrazione della dash cam ha portato il magistrato a dare ragione all’automobilista: nel video si vede infatti la donna che attraversa la strada, da destra verso sinistra rispetto alla direzione di marcia della vettura, e non si percepisce alcun contatto tra pedone e auto. E il veicolo non sembra procedere a velocità elevata. Chi l’ha investita, allora? L’ipotesi suggerita da Crivellari è che sia stata un’altra auto che immediatamente dopo era transitata sulla stessa via. —