Incidente sul mega yacht A a Trieste, il Tar: “Il perito può salire a bordo”
TRIESTE Nuovo capitolo della saga giudiziaria che ha per protagonista il Sailing Yacht A, da due anni sottoposto a provvedimento di congelamento amministrativo nel golfo di Trieste. Il Tar del Lazio ha infatti stabilito che l’Agenzia del Demanio - che ha in capo la gestione della nave da 530 milioni - dovrà consentire l’accesso a bordo a un tecnico di fiducia di parte ricorrente. I giudici hanno accolto il ricorso con il quale si chiedeva di sospendere il provvedimento con cui il Demanio aveva risposto negativamente a una richiesta di autorizzazione allo svolgimento di una perizia congiunta a fini assicurativi dopo un incidente verificatosi il 22 marzo del 2022.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14136726]]
Conseguenza di un evento atmosferico
La notizia viene confermata dal direttore dell’Agenzia del demanio del Friuli Venezia Giulia, Alessio Casci, che spiega che si tratta di «un evento verificatosi nei primi giorni dopo l’entrata in vigore del provvedimento di congelamento amministrativo, quando la nave era ospitata nell’Arsenale di Fincantieri.
L’episodio era stato conseguenza di un evento atmosferico», precisa Casci, senza specificare altro sul fatto in oggetto e sull’entità dei danni.
[[ge:gnn:ilpiccolo:3188675]]
La decisione del Tar
Il Tar ha ritenuto che, «nel necessario bilanciamento tra i contrapposti interessi, debba ritenersi prevalente quello vantato dalla ricorrente alla verifica delle attuali condizioni in cui versa la risorsa economica congelata a seguito del sinistro verificatosi il 22 marzo 2022».
Richiesta accolta, quindi, con l’ordine all’amministrazione «di consentire, in tempo utile per il tempestivo esercizio di un’eventuale azione nei confronti delle compagnie assicuratrici, a un tecnico di fiducia nominato dalla parte ricorrente di accedere alla nave al fine di valutare e documentare la precisa consistenza del danno accorso all’imbarcazione, nonché di poter visionare ed estrarre copia della documentazione relativa al sinistro ivi detenuta dal comandante della nave medesima, alla presenza di rappresentanti dell’Agenzia del Demanio, nonché dell’Amministratore da costei nominato». L’udienza di merito è stata fissata dai giudici amministrativi per il prossimo 10 aprile.
La vicenda infinita
Il Sailing Yacht A, com’è noto, per le autorità italiane è riconducibile al miliardario di origini bielorusse Andrey Melnichenko, inserito dall’Ue nella black list delle persone considerate vicine a Vladimir Putin e raggiunte quindi da sanzioni dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
L’oligarca ha però negato, anche tramite una comunicazione inviata circa un anno fa al Piccolo, di essere il proprietario della nave, che oggi «appartiene a un trust gestito da un fiduciario indipendente», che con lui «non ha alcuna relazione», aveva dichiarato Melnichenko tramite il suo portavoce.
Il megayacht progettato da Philippe Starck si trova bloccato dall’11 marzo del 2022 a Trieste. Sul destino di “A” pende una pronuncia della Corte di giustizia dell’Ue, alla quale sempre il Tar del Lazio - davanti al quale è stato impugnato il congelamento - ha chiesto un parere pregiudiziale nell’aprile 2023.
RIPRODUZIONE RISERVATA