Msc svela le carte sul futuro di Wärtsilä: produrre mille carri ferroviari a Trieste
L’impegno della società è di assorbire tutti gli attuali 300 esuberi e procedere poi con ulteriori assunzioni
TRIESTE Msc intende produrre a Trieste mille carri ferroviari all’anno. Stamattina la società guidata da Gianluigi Aponte ha presentato al tavolo di crisi Wärtsilä le prime linee del proprio progetto industriale per il subentro nell’impianto a Bagnoli della Rosandra.
L’idea di Msc è entrare pienamente a regime con la produzione entro 36 mesi. Il tempo necessario all’insediamento e alla partenza della produzione sarà coperto da cassa integrazione. L’impegno della società è di assorbire tutti gli attuali 300 esuberi e procedere poi con ulteriori assunzioni, anche se le fasi del dispiegamento del progetto non sono state chiarite.
L’incontro a Roma
L’incontro si è tenuto a Roma nella sede del ministero delle Imprese. Al tavolo era presente anche il management di Ansaldo Energia, che ha annunciato la decisione di ritirare il proprio interesse per l’ingresso a Trieste con una linea di produzione di elettrolizzatori e turbine.
Da quanto riferiscono fonti sindacali, nel corso della riunione il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha evidenziato che il lavoro di scouting per risolvere la crisi Wärtsilä ha attratto altre manifestazioni di interesse, che la Regione cercherà ora di organizzare affinché si possano trovare altre soluzioni di insediamento sul territorio.
Fedriga ha auspicato che il ministero dell’Economia possa riconoscere le franchigie doganali del regime di porto franco previste dal trattato di pace del 1947 e richieste da Msc come forma di agevolazione per abbassare i costi dell’insediamento.
Come spiega il segretario triestino della Uilm Antonio Rodà, «si è fatto riferimento a carri ferroviari merci tecnologicamente avanzati che dovrebbero andare a sostituire un parco europeo ormai vetusto e che nei prossimi anni vedrà un incremento del trasporto su rotaia in Europa dal 15% attuale fino al 30-40% al 2030-2040. Questo a fronte delle direttive europee tese ad abbassare le emissioni inquinanti.
L'obiettivo è di una ricollocazione del personale pari o superiore all'attuale esubero di Wärtsilä (circa 300 persone). Il piano avrà uno sviluppo nei prossimi 36 mesi durante i quali i lavoratori vedranno una ricollocazione a step sulla base dell'avanzamento del piano industriale. Il contratto applicato sarà quello dell'industria metalmeccanica. C'è la disponibilità a valorizzare anche una parte di indotto».
Il tavolo per riprendere la discussione sull’accordo di programma è calendarizzato per mercoledì 27