La Triestina con personalità passa ad Arzignano

I vicentini si sono trovati di fronte all’Unione forse più bella e concreta del 2024

ARZIGNANO. Passare al Dal Molin non era banale. Perché l’Arzignano è una squadra viva nonostante la classifica. E lo ha dimostrato fino all’ultimo secondo della sfida. Ma i vicentini si sono trovati di fronte alla Triestina forse più bella e concreta del 2024. Subire uno svantaggio dopo 13’ da una squadra giovane e con entusiasmo avrebbe potuto incrinare ne certezze ancora non solidissime della formazione di Bordin.

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E invece gli alabardati, dopo aver neutralizzato con Matosevic la fiammata temporanea dei gialloblù, si sono messi a macinare il loro gioco. Non più soltanto quello fatto di lanci lunghissimi o troppo orizzontali, ma con trame ben orchestrate e sfruttando anche in più circostanze le discese sulle fasce di Anzolin e Germano. Ad Arzignano infatti si sono rivisti sprazzi di quella qualità che questa Unione ha nel suo dna ma che erano stati oscurati dal buio del tunnel nel quale era finita a da metà gennaio e poi nel dopo Tesser. In mediana Vallocchia (solo qualche imprecisione) e soprattutto Correia sono tornati a dettare i tempi.