Addio a Gino Comelli, pioniere dell’elisoccorso
A Versa, da dove è partito e dove vive la sua originaria famiglia, la notizia della scomparsa, la scorsa notte, alle soglie dei 70 anni di età, di Gino Comelli, ha fermato letteralmente il paese, da sempre orgoglioso di questo suo concittadino, che ha onorato in tutto il mondo il nome della sua piccola comunità nell’Isontino.
Lo ha fatto in veste di guida alpina, maestro di sci, pioniere dell'elisoccorso e come uno tra i fondatori dell'Aiut Alpin Dolomites.
Il popolare Gino era andato in pensione lo scorso autunno dopo 42 anni di onorato servizio. Una vita dedicata al soccorso in montagna la sua, con oltre 3 mila missioni di soccorso e 4 mila ora di volo nel corso di 42 anni.
Quella di Gino Comelli viene ricordata come una figura chiave dei soccorsi in montagna a livello nazionale: nel 1990, insieme ai fratelli Kostner, aveva fondato in Val Gardena l'Aiut Alpin Dolomites - heli mountain rescue.
Mentre la stazione del Soccorso alpino Alta val di Fassa - da lui lungamente diretta dopo esserne entrato a far parte nel lontano 1981 - ha ricevuto nel 2010 la Targa d'argento, quale premio internazionale di Solidarietà Alpina. Gino Comelli, originario di Versa, dove ha trascorso i primi anni della sua infanza, era nato a Palmanova 8 maggio 1954.
Trasferitosi a Trieste per motivi familiari, fu lì che crebbe in lui la passione per la montagna frequentando gli scout della città. Partecipoò pure ai campeggi estivi che organizzava allora come oggi il Circolo ricreativo di Versa.
Non ancora maggiorenne, ma già provetto rocciatore nel gruppo dell'alpina delle giuglie (uno dei sodalizi storici del Cai triestino) nel 1973 partì per una spedizione alpinistica in Groenlandia con l'obbiettivo di scalare una cima inviolata.
Nel 1974 si arruolò nella scuola alpina della Polizia di Stato di Moena e da lì la sua vita si legò per sempre alla montagna, alla Val di Fassa e a tutte le altre valli del Trentino.
A Versa ricordano ancora l'abbraccio del paese del 3 maggio 2011, quando Gino tenne una serata nella "Locanda Versa" per raccontare la sua vita in una sala che non riusci a contenere tutti. Allora c'era anche il papà Ado, fierissimo di Gino. Comelli, che viveva ad Alba di Canazei, aveva ricevuto pure l'onorificenza di Ufficiale "Al Merito della Repubblica".
Lascia la moglie Rosalba ed i figli Angelica e Tommaso, il cognato Marco e le nipotine Anna Maria e Maria Chiara, mentre a Versa lascia la mamma Giovanna, i fratelli Maurizio e Stefano, quest'ultimo pure lui alpinista internazionale arrivato in cima all'Aconcagua.
I suoi funerali saranno celebrati venerdì 12 alle 14.30 nella chiesa di Sant'Antonio ad Alba di Canazei, dove la camera ardente è stata allestita nella sede della Protezione civile. Sempre legato alla sua terra d'origine, le sue ceneri saranno sparse dove tutto è iniziato, guardando il mare dall'alto, da dove pare stia abbracciando le nostre montagne.