Salta l’intervento di pulizia delle mucillagini del mandracchio a Muggia
MUGGIA. Le mucillagini presenti nel Mandracchio sono in riduzione e per questa volta sarà la natura a intervenire per pulire il caratteristico bacino portuale muggesano. Nessun intervento di traino, come inizialmente preventivato, dell’ammasso di sostanza appiccicosa, che ha creato nelle scorse settimane non pochi grattacapi a pescatori e natanti in generale.
È stato deciso così merdoledì nel corso dell’incontro a Muggia tra il sindaco del comune istroveneto, Paolo Polidori, la Capitaneria di porto, l’Arpa e l’associazione locale dei diportisti e la Crismani come Itelium, durante il quale è stato affrontato il problema delle mucillagini che ormai da settimane permangono nel Mandracchio.
Il caldo torrido di questi giorni ha contribuito alla macerazione di questi ammassi di fioriture algali stagnanti, da cui si sprigiona un odore alquanto pungente in certi momenti della giornata. Allo studio ci sono state diversi ipotesi per cercare di risolvere il problema della presenza massiccia di mucillagini nelle acque del pittoresco porticciolo: un problema non da poco anche a causa della conformazione fisica dello stesso Mandracchio, in quanto una volta spinte dalle correnti all’interno del bacino in fondo al porto di Muggia si imbottigliano e non riescono ad uscire, macerandosi.
Polidori, giorni fa, aveva contattato la Crismani: c’era l’ipotesi di spostare le mucillagini al di fuori del bacino con l’appoggio dei diportisti che avrebbero accompagnato verso il centro del bacino l’ammasso algale, in modo tale che un’imbarcazione apposita di Crismani avrebbe poi potuto intervenire trascinandole fuori e trasportandole in mare aperto.
Ipotesi tramontata: «La questione – ha spiegato Polidori – non è di facile soluzione: non si possono trattare le mucillagini perché una volta asportate dallo specchio acqueo e diventate quindi rifiuti sarebbero sature di acqua marina salata e quindi praticamente impossibili da smaltire. Anche l’ipotesi di trasportarle fuori con un mezzo apposito non è praticabile perché occorre fare analisi approfondite».
Tramontata la possibilità di trascinarle in mare aperto, si è deciso di puntare sulla prevenzione: «L’idea è quella di chiudere l’imbocco al Mandracchio con delle panne come quelle messe lungo l’Ospo mesi fa per proteggerlo dallo sversamento di gasolio. Sarebbe il primo esperimento del genere a livello nazionale. C’è la possibilità sei sapere con qualche giorno in anticipo dell’arrivo delle mucillagini perché salgono dalla Dalmazia, dall’Istria, vengono su da Pirano e quindi l’Arpa potrà avvisarci in tempo utile dell’arrivo. Prima dell’eventuale arrivo della sostanza andremo a chiudere l’imbocco del Mandracchio attraverso la panne assorbenti, grazie alla collaborazione dell’associazione dei diportisti. È chiaramente una sperimentazione, non sappiamo se avrà un esito positivo, ma è certamente fattibile».
L’obiettivo è ridurre o eliminare del tutto il problema delle prossime formazioni di mucillagini che, una volta arrivate, vengono spinte dalla marea nel Mandracchio e lì restano bloccate.