Turisti in calo a luglio: in Istria e Dalmazia mancano i viaggiatori da Italia e Germania
FIUME Basta andare a ritroso con la memoria per concludere che di turisti, in queste ultime settimane, ve ne sono meno rispetto agli anni passati in Croazia. È stata la Comunità turistica nazionale a confermare quanto scritto sopra, pubblicando i numeri di luglio e dei primi sette mesi dell’anno, statistica in cui balza all’occhio un dato di fondo: luglio ha avuto il freno a mano tirato, mentre nel periodo gennaio – luglio ci sono stati più arrivi e pernottamenti su base annua.
Il mese scorso tutte le regioni adriatiche, ad eccezione della Raguseo – narentana, si sono dovute accontentare di un minor numero di vacanzieri rispetto a un anno fa, quantificato nella misura del 3,4%, ossia 155 mila arrivi in meno.
L’Istria è stata in cima a questa speciale classifica, denunciando un buco di 43 mila arrivi. Il Quarnero si è piazzato in seconda posizione (-36 mila villeggianti), seguito da Spalatino e Zaratino con rispettivamente 26 mila e 20 mila ospiti in meno. L’unica nota positiva per luglio è arrivata dalla regione o contea che ha Ragusa (Dubrovnik) per capoluogo. Nel sud della Dalmazia, la lievitazione su paragone annuo è stata dello 0,6%, cioè 2.600 turisti in più. Anche la cifra dei pernottamenti ha presentato nelle regioni costiere una flessione nei riguardi di luglio 2023 (-0,5%, per un totale di 163 mila soggiorni).
Le cause? Quelle principali sono due: gli alti (ed anche esagerati) costi in campo alberghiero e commerciale e la crisi economica che sta colpendo la Germania, il principale mercato turistico della Croazia. A questo si aggiunge – ma non è una novità – il pressoché continuo calo di presenze italiane: se nel 2016 gli ospiti del Bel Paese incidevano con il 4,2% sulla cifra complessiva dei pernottamenti in Croazia, adesso siamo intorno ai 2,8 punti.
Nel periodo gennaio – luglio 2024, gli italiani hanno denunciato su base annua il 9% di arrivi in meno, a cui si è aggiunto il decremento di 16 punti quanto a pernottamenti. Non è poco. Se invece ci riferiamo alle cifre generali riguardanti il lasso di tempo che va dal primo gennaio al 31 luglio, il Paese ha registrato 12 milioni di vacanzieri (+3%) e 54,7 milioni di soggiorni (+1%). Nel contesto, Fiume garantisce risultati oltre ogni più rosea previsione: a luglio ha ospitato 38,6 mila villeggianti (+1% annuo) e registrato 132 mila pernottamenti (+4%). Nei primi sette mesi, gli arrivi sono stati 125 mila (+1%) e i soggiorni 367 mila (+1%).
C’è comunque una nicchia dell’offerta turistica croata che non conosce crisi ed è il settore crocieristico. In base all’Istat, nei primi sei mesi dell’anno le acque adriatiche della Croazia hanno registrato 244 viaggi di crociera e 350 mila passeggeri. Su paragone annuo, gli aumenti sono del 7 e del 24%. Un piccolo neo: le navi bianche erano presenti per 524 giorni, per un calo di 2,2 punti rispetto a gennaio – giugno 2023. —
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