I murales all’ospedale Maggiore di Trieste: così 4 giovani abbattono la barriera dell’autismo
«Tutte le persone hanno diritto a ricevere attenzione e cura, ma anche a sviluppare contemporaneamente relazioni umane e possibilità di valorizzare il loro potenziale, indipendentemente dalla malattia che li affligge». È il messaggio arrivato da Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, a supporto del progetto “Oltre il bianco con la cromoterapia”. Potenzialità come quelle di quattro ragazzi con disturbo dello spettro autistico che, attraverso una serie di murales realizzati, hanno dato un nuovo volto e colorato gli interni della sala d’aspetto della clinica di Chirurgia Maxillofacciale e Odontostomatologica dell’ospedale Maggiore.
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Il progetto di integrazione sociale, terminato a gennaio di quest’anno, è stato presentato nella sala della Direzione Medica del Maggiore dal direttore generale Asugi, Antonio Poggiana, il rettore dell’Università di Trieste e direttore della clinica di Chirurgia Maxillofacciale e Odontostomatologia, Roberto Di Lenarda, il responsabile di struttura di Servizio Sociale del Comune di Trieste, Stefano Chicco, il presidente della Consulta regionale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie del Friuli Venezia Giulia, Mario Brancati, il tutor del progetto per Asugi, Maurizio Bianco e l’assessore regionale alla Salute, Politiche sociali e Disabilità, Riccardo Riccardi.
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I murales sono stati disegnati da Marianna Celano, Danilo Strani, Luca Zanchetti e Andrea Kossoveu che, insieme a Maurizio Bianco, sviluppando la storia “Le avventure di Peter Canin”, pensata per rappresentare l’anima dei triestini, attenti al “magnar e bever” come presupposto di condivisione e unione in una dimensione umana tipica della città.
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L’obiettivo del progetto è l’inserimento socio-lavorativo che si espande a tutte le persone con disabilità, in questo caso con una particolare attenzione all’autismo. La collaborazione sinergica tra Asugi, l’Università e il Servizio Inserimento Lavorativo (Siil) del dipartimento Servizi e Politiche Sociali del Comune di Trieste ha permesso prima un percorso formativo regionale sulle tecniche di illustrazione digitale ai quattro ragazzi, che avevano dimostrato particolari abilità creative, per inserirli poi in un tirocinio sociale sovvenzionato dal municipio da febbraio 2023 fino a gennaio di quest’anno.
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L’argomento scelto dai ragazzi, insieme a Bianco, tratta la tematica della prevenzione e della cura del sorriso, ispirandosi al personaggio di Peter Pan per creare una storia a fumetti stampata anche in formato cartaceo dalla casa editrice Eut.
L’idea nasce però già nel 2016 per volere di Di Lenarda, con la volontà di creare «un progetto di odontoiatria sociale – spiega Poggiana – per arrivare oggi a un risultato che permette una reale umanizzazione delle strutture sanitarie, grazie all’impegno dei ragazzi che l’hanno reso possibile con le loro opere».
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I temi a sfondo “clinico odontostomatoligico” raccontano, attraverso personaggi di fantasia, l’idea di un ospedale che accoglie, vale a dire «il miglior ospedale – sottolinea Riccardi – che assomiglia di meno a un ospedale...».
E così un tubetto di dentifricio a forma di sirena, una scogliera marina fatta di zucchero e il Peter Pan Canin, narrano una storia di possibilità, dove la cura non deve essere per forza solo «sanitaria, ma basata su un concetto socio-sanitario – aggiunge l’assessore regionale – perché quello che viene ufficializzato oggi con queste opere d’arte concretizza un progetto non solo importante per i ragazzi, ma soprattutto per noi e ci dimostra che un cambiamento culturale nella sanità è possibile, unendo il nostro bisogno di salute a un bisogno di integrazione sociale». —
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