Consorzio industriale isontino a caccia di nuovi terreni per imprese in zona Schiavetti-Brancolo
Il Consorzio di sviluppo economico della Venezia Giulia corre velocemente e poco ci manca che vende più terreni di quelli nelle disponibilità. Ha infatti di recente deciso di aprire a un nuovo piano di investimento, con l’acquisizione di aree extra ponendo sul piatto 750 mila euro su base triennale, 250.000 ad annualità fino al 2027. Gli occhi si puntano pertanto ora sul perimetro della seconda zona industriale del Monfalconese, il comprensorio Schiavetti Brancolo, dove il Coseveg ha in animo di protrarre la sua mission.
E non si tratta dell’unica novità in campo per l’organismo di via Duca d’Aosta, che ha appena avviato anche le procedure di gara per aggiudicare l’ampliamento dell’asilo nido privato Fly ark di Staranzano, molto gettonato dalle famiglie della Bisiacaria, attraverso un nuovissimo blocco da ricavare in aderenza all’esistente immobile, dotato di esteso giardino e parcheggio, per un ammontare di 346.861 euro. Data di ultimazione: 2027, quando nuovi posti per lattanti, semidivezzi e “grandi” saranno garantiti sul baricentrico territorio di Staranzano, in modo da sopperire alle liste d’attesa del mandamento.
Non ultimo in ordine di importanza, il progetto per la realizzazione di nuovi capannoni e magazzini in via Terza armata, su una superficie globale d’intervento pari a 19.802 metri quadrati, di cui 2.800 dedicati al primo hub e 1.885 per il secondo. Strutture da dare in affitto ad aziende, negli anni dimostratesi molto interessate al Lisert, per la sua posizione strategica e la vicinanza a binari, accosti, autostrada e piste di atterraggio. La posta qui è di 8.333.096 euro.
A illustrare le ultime novità, a margine del voto all’unanimità sul Piano industriale 2025-2027 consegnato all’assemblea dei soci, il presidente Fabrizio Renato Russo: «Nel prossimo triennio prevediamo di concretizzare opere per 12 milioni di euro. Investimenti che sono orientati ad aumentare l’attrattività delle aree industriali grazie alla costruzione di nuovi capannoni e magazzini, ma pure all’implementazione del sedime ferroviario a raccorto tra Portorosega e stazione ferroviaria, indispensabile per migliorare i collegamenti del trasporto merci su rotaia». Il vertice cita anche gli altri interventi infrastrutturali da 6.100.000 euro per lo scalo marittimo, come la sistemazione della rete fognaria, l’inserimento della fibra ottica, la manutenzione banchine: operazioni, queste, affidate dalla Regione in delegazione amministrativa intersoggettiva, al pari delle altre operazioni in corso nei vari porticcioli dell’arco costiero regionale, da Grado a Trieste (qui per 1.370.000 euro).
«Il Coseveg – sempre Russo – a oggi gestisce opere per circa 34,7 milioni di euro, vi rientrano gli 11,6 milioni per i cantieri in fase di conclusione entro l’anno, come quello da 5.050.000 euro al porticciolo Sauro, la riattivazione ferroviaria in funzione della Casillo per 4.900.000 e l’adeguamento della casa di riposo De Gressi di Fogliano Redipuglia per 1.616.000». E poi si annotano i 13,8 milioni di interventi avviati e i 12 milioni appunto per operazioni ex novo, sempre da eseguire e terminare entro il 2027, tra cui la nuova ala de nido inter-aziendale gestito da terzi a Bistrigna e la realizzazione del parcheggio e struttura polifunzionale nell’area dell’ex mercato di via Boccaccio a Gorizia. Russo, nel suo elenco, non scorda i lavori di manutenzione delle strade (300.000 euro), della ferrovia (500.000), del verde, dell’illuminazione pubblica o della segnaletica direzionale e i maquillage sugli immobili di proprietà (200.000): sistemazioni di prassi per rendere le aree industriali riqualificate e in sicurezza. «Siccome il consorzio non può per statuto fare utili abbiamo in animo di reinvestire le liquidità nell’acquisto di terreni da privati o enti – così Russo – sempre per favorire l’insediamento di nuove aziende e creare occupazione. Come si può vedere, a dispetto del clima generale, in realtà qui l’economia gira e i terreni al Lisert si sono esauriti definitivamente, con l’insediamento di altre realtà».
Sempre il Coseveg ha terminato infine la prima fase del progetto pilota Apea – aree produttive ecologicamente attrezzate – di raccolta dei dati «forniti da enti come Regione e Arpa sulle matrici ambientali a livello di zone industriali: una delle progettualità per il prossimo periodo è quella di sviluppare forme di simbiosi industriale tra le aziende insediate».