Sanità, Asugi mostra i risultati dell’ultimo monitoraggio: «Le liste d’attesa si sono ridotte»
Ad aprile le liste di attesa in Asugi consentivano di rispondere entro i tempi al 62,7% delle richieste: in settembre la quota è salita all’82,6%.
È la cifra forse più significativa tra quelle presentate martedì dall’assessore alla Sanità Riccardo Riccardi e dal direttore dell’azienda sanitaria Antonio Poggiana: dopo aver fornito i dati sul lavoro fatto a Udine, la Regione presenta anche nell’area giuliana gli effetti del suo programma per la riduzione delle liste d’attesa.
Il problema, secondo l’assessore Riccardi, non è risolvibile con i soli danari: «Se pensiamo che in 4 anni l’attività prescrittiva in Italia è aumentata del 44%, correre dietro a una domanda che ha un importante tasso di inappropriatezza sarebbe un grave errore».
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Riccardi ha presentato i dati all’ospedale di Cattinara, affiancato da Poggiana e dalla dirigente Chiara Gandolfi. Nell’ambito delle misure di riduzione delle liste d’attesa imbastite a livello nazionale, la Regione ha dato ad Asugi 3 milioni 134 mila euro a questo scopo (e 10 milioni a livello regionale), tenendo conto anche della possibilità – prevista da Roma – di coinvolgere il privato accreditato: privato accreditato che, dice Poggiana, ha coperto il 50% delle prestazioni ambulatoriali aggiuntive fornite grazie al programma (laddove la parte oncologica è coperta interamente dal pubblico). È stata data priorità massima al trattamento di patologie oncologiche e ai pazienti in lista di attesa dal 2023 o prima.
Commenta Riccardi: «Abbiamo aumentato del 37% le attività di risposta alle misure prescrittive, dando oltre 20 mila prestazioni in più. Questo dato dimostra che l’azienda giuliana, al pari delle altre, ha messo in campo le misure chieste dalla Regione con i fondi per l’abbattimento delle liste». La direzione è quella giusta, dice l’assessore, ma la sfida è incidere sull’appropriatezza delle prescrizioni: «Oggi tre persone su quattro tra quelle che vanno nei nostri pronto soccorso non dovrebbero andarci. È avvenuto un cambio nel rapporto fra domanda sanitaria e domanda sociale. Chi non trova risposte alla domanda sociale oggi va al pronto soccorso. È chiaro in questo il ruolo degli investimenti sulle strutture territoriali». Dopo aver presentato i dati udinesi, la Regione si sposterà presto a Pordenone: «Il nuovo ospedale fra qualche mese sarà pronto, e questa attività potrà essere organizzata nel modo migliore», chiude Riccardi.
Poggiana illustra le attività: «Abbiamo attivato nuovi ambulatori con un maggior numero di ore per medici e infermieri, e abbiamo utilizzato anche la giornata di sabato per aumentare l’attività». Attenzione, dice il direttore, alle patologie oncologiche: «Stiamo recuperando sui tumori al colon, retto, stomaco, polmone e sui melanomi».
L’intero finanziamento è stato impiegato per pagare le prestazioni aggiuntive dei lavoratori Asugi, medici e non, nell’ambito di circa 90 progetti finalizzati a incrementare la disponibilità di sala operatoria e l’attività di specialistica ambulatoriale. Il monitoraggio al 30 giugno ha rilevato un recupero di 170 prestazioni di ricovero programmato e di 20.903 prestazioni di specialistica ambulatoriale, con un costo stimato di circa un milione 220 mila euro. Nel dettaglio, sono stati recuperati 100 interventi in classe di priorità A e 70 interventi in classe di priorità B, C e D. In totale 170 procedure di cui 81 prenotate entro il 2023 e 89 prenotate nel 2024. Per la parte ambulatoriale, nel secondo semestre sono state erogate 4.929 prestazioni rientranti nel percorso degli screening regionali (anatomia patologica e radiologia diagnostica di II livello), e 15.974 prestazioni (prime visite, controlli, prestazioni di diagnostica, di trattamento e terapia, anche finalizzate al paziente oncologico).
Si legge nel comunicato d’azienda: «Sulla base di tale monitoraggio, Asugi ha ritenuto opportuno impegnare parte del finanziamento all’acquisto di prestazioni, di ricovero e ambulatoriali, dalle strutture private accreditate, inizialmente non coinvolte. Questo mantenendo comunque attivi tutti i progetti incentivati già menzionati». Le prestazioni acquistate dal privato sono state 11 mila 789.
Considerato che i tempi di attesa per la chirurgia ortopedica nell’area giuliana soffrono ritardi a causa dell’ampia casistica traumatologica da trattare in urgenza, è stato predisposto il progetto dedicato al recupero delle liste di attesa della Cl Ortopedica di Cattinara - Maggiore. In questo ambito, è stato avviato ad ottobre il progetto “liste attesa Cl Ortopedica”: a partire da questo mese sono state concordate con il personale medico ed infermieristico le aperture delle liste tutti i sabati dell’ultimo trimestre dell’anno, per coprire le sedute operatorie di ortopedia all’ospedale di Cattinara. Ciò comporterà, da qui a fine anno, l’erogazione di 11 sedute operatorie al sabato mattina, per un totale di 84 ore aggiuntive in sala. Il piano di Asugi è stato poi integrato con la programmazione di 44 ambulatori aggiuntivi nel quarto trimestre per le specialità di nefrologia, pneumologia e dermatologia, di cui 17 saranno svolti nelle giornate di sabato, per un totale di 164 ore e di 340 prestazioni. —