Nerina Filippi a 99 anni torna dall’America: «Trieste mi manca sempre»
Negli anni ’60 si è sposata con un americano e si è trasferita oltreoceano. La sua vita da quel momento è sempre stata lì, anche se Trieste è rimasta nel cuore, insieme alla nostalgia di casa che ogni tanto affiora. E così in questi giorni, a 99 anni, è salita su un aereo, ha fatto 12 ore di volo ed è tornata nella sua città, dove pianifica di rientrare anche nel 2025, per il suo centesimo compleanno.
È la storia di Nerina Filippi, una donna solare, vivace e simpatica. Nata in Istria a luglio 1925 è cresciuta fin da bambina a Trieste, prima di spostarsi a Livorno e poi in America. Davanti a uno spritz racconta la sua storia con lucidità e a tratti con tanta ironia, nonostante una vita non sempre facile.
Ancora giovane, con due bimbi piccoli di due e quattro anni, è stata lasciata dal marito. Ma non si è persa d’animo. Si è rimboccata le maniche e da Livorno, dove viveva con il consorte, si è spostata a Verona, dove ha lavorato in una base americana.
Lì ha conosciuto il suo futuro marito, un sergente, anche lui già padre e solo. Insieme negli anni ’60 sono rientrati negli States. «Ho lavorato tantissimo, in una fabbrica, per poter acquistare i biglietti per gli aerei anche per i miei bimbi, ci tenevo a farlo in autonomia. E poi abbiamo iniziato una nuova vita insieme, – ricorda – sono stata accolta benissimo dalla famiglia in Usa. E ho trovato un’occupazione subito anche lì, sempre nel settore della sartoria, la mia passione. Abbiamo comprato quindi una bella casa con il giardino e siamo vissuti felici. Dopo la pensione – aggiunge – avevo più tempo libero e sono tornata più spesso in Italia».
Una ripartenza a stelle e strisce, oltre mezzo secolo fa, che ha regalato grandi gioie alla donna, «appena arrivata in America, negli anni ’60, tutto era molto bello, mi sono integrata immediatamente, anche perché in Italia mi ero impegnata molto per imparare l’inglese, leggendo, informandomi, parlando con le persone. Mi sono sempre data da fare, perché “chi si ferma è perduto”, e l’entusiasmo per fortuna non mi è mai mancato, insieme alla voglia e al coraggio di andare avanti, e di guardare sempre con positività al futuro, nonostante da giovane, sola con due bimbi piccoli, in quell’epoca soprattutto, non sembrava facile ricominciare. E invece così è stato e ho avuto la possibilità di una nuova chance. Negli Stati Uniti mi sono sentita bene, a mio agio, benvoluta e in un Paese stupendo, e questo è stato sicuramente importante per ripartire, ma nonostante questo – sottolinea – Trieste mi è sempre mancata. E mi manca tuttora. Qui sento le mie radici, la mia terra».
Nerina, accompagnata dalla nipote, ha voluto rivedere i luoghi dove è nata, in Istria, e dove è cresciuta a Trieste. Con emozione ha assaporato l’aria di mare, i panorami, e anche il cibo tanto amato, i “pedoci” in primis. Nei prossimi giorni si fermerà ancora per assistere alla Barcolana, prima di rientrare. Poi altre 12 ore di volo per tornare a casa, ma «il prossimo anno – dice – il compleanno dei 100 voglio assolutamente celebrarlo a Trieste». Un traguardo che Nerina sta già pianificando, con poche cose semplici, che adora: «vorrei un pranzo con la mia famiglia, con un po’ di vino, buon cibo e una bella festa». —
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