A Trieste aumentano le aggressioni con coltelli: «Sempre più sequestri»
Coltelli serramanico in tasca, mazze di legno nel bagagliaio, pistole scacciacani, tirapugni. Trieste non è indenne dall’aumento di persone che circolano “armate”. Tanto che gli accoltellamenti, se il ferito non è grave, non fanno neppure più notizia. Che gli strumenti per regolare i conti fossero cambiati, Trieste l’ha capito molto bene con la sparatoria di via Carducci del 2021: l’uso di un’arma in strada, in pieno centro, con tanto di aggressione a suon di colpi di spranga fino a quel momento sembravano distanti.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14795022]]
I dati
I dati della Questura e della Polizia locale fotografano bene la situazione. La Questura negli ultimi sei mesi è intervenuta su una ventina di episodi dove erano stati utilizzati coltelli, taglierini, mazze dal baseball. Con la premessa che «tutte le attività di indagine che svolgiamo sono dirette dall’autorità giudiziaria», il questore Pietro Ostuni riferisce che nell’ultimo semestre la Polizia «ha sequestrato nell’ambito di liti e risse in strada 25 tra coltelli a lama fissa e taglierini, 4 scacciacani, un bastone e 3 mazze da baseball». «Stiamo elevando la nostra attenzione sotto questo aspetto – continua il questore – i controlli sono costanti, anche considerando la facilità con la quale si possono acquistare alcuni di questi strumenti». Ostuni rileva come i sequestri effettuati abbiano coinvolto «soprattutto persone straniere, ma non sono mancati anche gli italiani trovati in possesso di coltelli. Serve diffondere anche tra i ragazzi messaggi di legalità, di confronto civile, che purtroppo spesso non trovano nei videogiochi, nei film, nella musica».
Tra l’altro, nell’ambito delle indagini sulla violenta aggressione avvenuta nell’agosto scorso, sul molo Audace, ai danni di giovani pachistani, la Squadra mobile oltre a dei coltelli aveva sequestrato anche uno storditore elettrico.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14794291]]
Aumentano i sequestri
Il comandante della Polizia locale Walter Milocchi, nell’elencare i sequestri compiuti appunto dalla Locale, rileva un «deciso aumento dei sequestri, soprattutto di coltelli serramanico». Nel dettaglio: nel 2023 la Polizia locale aveva sequestrato 9 coltelli serramanico, uno storditore a impulsi elettrici, un taglierino, 7 coltelli da cucina, 2 tirapugni, una mazza di legno, due mazze da baseball e uno spray al peperoncino. Nel 2024, invece, sempre la Polizia locale, ha sequestrato 29 coltelli serramanico, due pistole scacciacani prive di tappo rosso con 50 cartucce a salve, un coltello da cucina, un taglierino e un bastone in legno. «Noi continuiamo a controllare, ma l’abitudine di girare con il coltello sta aumentando e questo ci impone di fare una valutazione più adeguata dei soggetti – spiega Milocchi – anche per la sicurezza del nostro personale». Il fatto che molti degli agenti della Polizia locale ora siano armati, per il comandante «può servire da deterrente».
[[ge:gnn:ilpiccolo:14798299]]
Va precisato che per un coltello a lama fissa, quello da cucina per intenderci, la cui vendita è libera, viene punito solo il porto non giustificato. Quello serramanico, a molla, a scatto, è classificato come un’arma: serve una licenza per l’acquisto, ne va denunciata la detenzione, non può essere portato al seguito. Chi viene trovato con un coltello di questo tipo in auto o in tasca rischia una denuncia. Le pistole scacciacani, a salve, sono in libera vendita e il loro possesso non richiede l’obbligo di denuncia alle autorità di polizia. Non è possibile portarla fuori dalla propria abitazione sprovvista del tappo rosso occlusivo della canna. Senza tappo rosso non è possibile portare al seguito neppure una pistola giocattolo.
Il Comune
L’assessore alla Sicurezza Caterina de Gavardo, rimarca l’importanza di rispettare la legge, e rispetto alle tante persone straniere trovate in possesso soprattutto di coltelli, reputa che «se una persona desidera integrarsi in Italia e a Trieste non gira con un coltello».
[[ge:gnn:ilpiccolo:14798300]]
Riguardo all’ultimo fatto di cronaca, quello di domenica pomeriggio alla radice di viale XX Settembre, de Gavardo precisa che «in quella zona ci sono tre punti di ripresa del nostro sistema di videosorveglianza, preziosi ora per le indagini, e dallo scorso gennaio il Comune ha incrementato ulteriormente, del 20%, il numero delle videocamere in città, portandole a 147».
L’assessore si dice «pienamente consapevole del sentimento che provano i nostri cittadini nei confronti della situazione che sta vivendo la città. Voglio però sottolineare che il Comune sta mettendo in campo ogni strumento possibile, dalla videosorveglianza alle ordinanze anti-degrado e le forze dell’ordine intervengono sempre con la massima tempestività». —