Rave, l’utopia possibile dell’arte che salva gli animali dal macello
TREVISO L’esperienza di RAVE ovvero East Village Artist Residency, realtà unica in Europa che potremmo sintetizzare con la frase -manifesto “animali e arte sotto lo stesso tetto” è diventata un libro che verrà presentato oggi, alle 18.30, alla Fondazione Imago Mundi Piazza del Duomo 20, a Treviso. “L’altro Rave” (Quodlibet edizioni) ripercorre la storia di RAVE dalla sua fondazione a oggi, raccontando il metaprogetto basato sulla parità tra animali umani e non umani e insieme, una residenza artistica nella campagna friulana in cui vivono animali salvati dal macello. Il dialogo fra Daniele Capra, l’artista Isabella Pers, cofondatrice della residenza, e “Valentino Girardi di Vulcano Agency, agenzia digitale nata proprio a RAVE”, ci anticipa il curatore Capra, “approfondirà come attraverso l’arte contemporanea siano state ripensate l’alterità e il rapporto fra umano e non umano”.
Nel volume è riportata la conversazione dello stesso Capra e del co curatore Nico Covre con le fondatrici, le sorelle, artiste e attiviste Isabella e Tiziana Pers lungamente intervistate nel loro studio a Trivignano udinese, corredata da numerose immagini delle attività svolte, delle opere realizzate dagli artisti e dei ritratti degli animali salvati in oltre un decennio di attività.
Comprendiamo grazie alla lettura delle parole di Isabella, raccolte nel volume che: “RAVE è nata come una residenza artistica, poi è diventata un metaprogetto, all’interno del quale viene invitato ogni anno un artista a realizzare una nuova ricerca in interazione con il contesto di RAVE, condividendo cioè spazio e tempo con gli animali salvati dal macello da Tiziana grazie ad Art History”. Insieme all’artista vengono invitati anche curatori, altri artisti, studenti e studiosi, architetti, scienziati e filosofi a partecipare a dei dialoghi, partendo dalla relazione tra arte contemporanea e questione animale. Una delle cose più importanti del progetto è la spinta alla condivisione, in uno scenario antispecista.
Anche il fatto di mangiare prima vegetariano e poi, negli ultimi anni, completamente vegano è un fattore caratterizzante. «È un modo di approcciarsi con l’altro animale che le persone che vengono a RAVE, siano esse artisti o altri partecipanti, generalmente provano per la prima volta. Non mi risulta che ci sia, perlomeno in Europa, un progetto artistico simile che nasce su queste premesse», conclude Capra. E a proposito di Art History che è tuttora la pratica centrale e nucleo fondante del progetto, si tratta di una proposta rivolta a un commerciante, un allevatore, un macellaio o a un pescivendolo, di cedere un animale vivo, destinato a essere ucciso, in cambio di un ritratto di quell’animale. Una tela che appunto ritrae esattamente quell’essere vivente così com’è, nelle sue stesse dimensioni.
La modalità è essenzialmente quella del baratto, con un contratto che lo sancisce.
Solo che non sono solo merci o servizi a essere scambiati, ma un bene superiore. Centimetri di pittura in cambio di centimetri di una vita destinata a finire, e che invece potrà continuare. —