Il sindaco di Carrara è da giorni positivo al virus: «Non sono debilitato, due anni fa situazione molto più critica»
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Francesco De Pasquale: «I contagi sono altissimi, ma rispetto al passato ora abbiamo il vaccino»
Il sindaco Francesco De Pasquale di avere il Covid l’ha annunciato sui social. È proprio sulla sua pagina facebook che, subito dopo Natale, ha scritto di essere in auto isolamento, prima, e positivo al virus, subito dopo.
Oggi il sindaco di Carrara sta un po’meglio e fa il punto di una situazione, l’aumento dei contagi, che, assicura ha qualcosa di molto diverso rispetto alla prima ondata. Il discrimine, sostiene De Pasquale, è la vaccinazione e una pressione decisamente minore sulle terapie intensive. E sul rientro a scuola, anche da prof, dice la sua: «secondo me poteva essere un’idea posticipare il rientro dalle vacanze natalizie».
Sindaco intanto come sta?
Sono ancora positivo, ho un leggero raffreddore e ogni tanto qualche colpo di tosse. Non mi sento debilitato e, francamente, non vedo l’ora di poter tornare alla vigna.
Lei ha vissuto in prima linea l’inizio della pandemia, quasi due anni fa. Cosa è cambiato oggi?
Come sindaco nel 2020 mi sono trovato, come tutti i miei colleghi, in una situazione complicatissima. Ricordo ancora i collegamenti giornalieri, in streaming, in cui parlavo ai cittadini, elencando una lunga serie di contagi e spesso di vittime. È stato un momento particolarmente difficile, per tutti, e la cosa che abbiamo compreso in queste settimane, in questi mesi, è che non possiamo ancora metterci ala spalle la pandemia perché i contagi sono tornati a crescere in maniera esponenziale. Proprio anche in queste ore.
Ma oggi cosa c’è di diverso rispetto a due anni fa?
I numeri dei contagi continuano a essere molto alti ed è pur vero che gli ospedali cominciano a essere sotto pressione, ma non come nei mesi critici del 2020. E, soprattutto, c’è un dato importante quello delle terapie intensive e subintensive, che non sono nelle condizioni difficili che hanno vissuto nella prima ondata.
Insomma se guardiamo i numeri, è vero che i contagi sono parecchi, ma è altrettanto vero che la situazione è decisamente più gestibile grazie all’unico elemento di diversità rispetto al 2020: la vaccinazione. Essere vaccinati, e lo sto provando anche su me stesso, rende l’approccio con la malattia meno pesante. E lo dimostrano, lo ripeto, i numeri dei ricoveri in ospedale e in terapia intensiva.
Anche alla luce dei dati, che lei esamina puntualmente, crede che il peggio ce lo siamo messo alle spalle?
È difficile dirlo e non posso certo essere io a farlo. Spero che la contagiosità della nuova variante possa significare che si sta raggiungendo il picco. E spero che dopo le cose possano andare meglio. Ma, lo ribadisco, non sono davvero in grado di fare delle previsioni a livello medico e scientifico.
Lei è sindaco ma anche professore. Come valuta il rientro a scuola dei ragazzi dopo le ultime vacanze natalizie?
Cosa posso dire, forse si poteva posticipare e riprendere la didattica a distanza in questo momento in cui i dati sulla positività sono particolarmente alti. Ma si tratta solo di opinioni, di proposte come ne sono arrivate parecchie in queste settimane. Posso aggiungere che per i ragazzi andare a scuola in questi ultimi anni è stato davvero complicato: con la didattica a distanza si rischia di perdere la socialità, una componente davvero fondamentale per la formazione e per la crescita.