Intanto l’Inail ha stabilito in 166mila euro il risarcimento per gli eredi della giovane stritolata da un rullo a Montemurlo
PRATO. L’udienza preliminare del prossimo 4 aprile in cui si deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio proposta dal pubblico ministero Vincenzo Nitti della Procura di Prato sulle ipotesi di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche per la morte della giovane Luana D’Orazio, slitterà a luglio. O almeno slitterà sicuramente per il tecnico manutentore esterno dell’azienda, Mario Cusumano, che ha scelto con la sua avvocata di fiducia, Melissa Stefanacci di difendersi in dibattimento. Il rinvio diventerà inevitabile perché l’avvocata Stefanacci è in dolce attesa e a fine marzo diventerà mamma. Quindi per il 4 aprile al suo posto ci sarà un certificato medico con cui si chiederà il rinvio.
Qualora anche gli altri due indagati, la titolare dell’azienda, Luana Coppini e il marito Daniele Faggi, dovessero optare per il rito ordinario allora diventerebbe quasi automatico il rinvio per tutti. Cosa che non avverrebbe invece qualora i due coniugi decidessero con i loro avvocati di chiedere dei riti alternativi. In questo caso il giudice potrebbe optare per lo stralcio delle posizioni. «Non abbiamo ancora deciso se chiedere o meno il rito alternativo – dice l’avvocato Alberto Rocca, difensore insieme all’avvocata Barbara Mercuri, dei due coniugi indagati – In questo momento stiamo sollecitando con insistenza la compagnia assicuratrice affinché si occupi del risarcimento dei famigliari. Purtroppo il lavoro in smart working sembra che stia fortemente rallentando la procedura e questo è il primo scoglio che vogliamo cercare di risolvere. Siamo in costante contatto con l’avvocato della compagnia assicuratrice che a sua volta ha le sue difficoltà nel rapportarsi con i vari uffici suoi di riferimento. Ci sono ancora più di due mesi per l’udienza preliminare quindi abbiamo tempo per decidere come e cosa presentare in quella circostanza».
Intanto però, sotto il profilo del risarcimento è arrivata la prima notizia. Ed è quella dell’Inail che, sulla base delle proprie tabelle ha quantificato in centosessantamila euro la somma da mettere a disposizione degli eredi di Luana D’Orazio. «Vergognoso. Ecco quanto vale la vita umana», questo il primo commento, condiviso in chat con i propri colleghi da Mirko Zacchei, sindacalista della Femca Cisl di Prato e Firenze. «E’ un rimborso ridicolo. Forse c’è davvero da rivedere qualcosa perché la vita umana non può valere questa cifra – continua Zacchei – Abbiamo un problema molto più grande della stessa sicurezza. Il valore del capitale umano va rivisto e ridisegnato. C’è un bambino che crescerà senza la sua mamma e poi c’è da chiedersi: se per la morte di una ventenne il risarcimento è di 166mila euro, quanto darebbero per la morte di un cinquantenne? Una cifra sicuramente ancora più ridicola. No, credo che bisogna fermarsi e tornare a riflettere su come viene valutata la vita umana nel mondo del lavoro».
«Il film di Virzì dal titolo “Il capitale umano” è esemplare per spiegare questo caso e invito tutti a vederlo – aggiunge Massimiliano Brezzo sindacalista della Filctem Cigl Prato – Purtroppo i parametri delle tabelle portano a dei numeri freddi e quindi se sei un professionista di successo hai diritto a risarcimenti enormi, se sei una giovane apprendista operaia tessile riscuoti una miseria. Sono quelle incongruità che dobbiamo cercare di correggere. Per fortuna, mi auguro, poi ci sarà il risarcimento dell’assicurazione e quindi spero che in quel caso si possa arrivare a una cifra più dignitosa».
E per quanto riguarda il risarcimento, la titolare dell’Orditura A srl, Luana Coppini non ha mancato di far sentire la sua voce anche con una lettera pubblica perché si arrivi ad un risarcimento rapido. Non è escluso che oltre allo smart working che, come rivelato dall’avvocato Alberto Rocca, può rallentare la procedura, dall’altra ci possano essere problemi contrattuali propri: ad esempio se la polizza non prevedeva le ipotesi risarcitorie anche per colpa grave, diventa difficile che la compagnia assicuratrice sia disposta a pagare.
Intanto nei giorni scorsi, Emma Marrazzo e Alberto Orlandi, mamma e fidanzato di Luana D’Orazio, hano raccontato la tragedia nella trasmissione “L’aria che tira” condotta da Myrta Merlino su La7.