Pisa, le ricerche si estendono dai corsi d’acqua alle zone boschive nell’area di San Piero a Grado e della Bigattiera
PISA. Un mistero che dura da dieci giorni. Un silenzio impenetrabile che avvolge la sparizione di Matteo Della Longa, il 47enne impiegato comunale a Pisa, residente a Molina di Quosa, sparito senza lasciare tracce il pomeriggio di lunedì 17.
Anche ieri i vigili del fuoco con i sommozzatori e le squadre di volontari hanno cercato l’uomo lungo i corsi d’acqua, dall’Arno al canale dei Navicelli. L’elemento dell’acqua è il primo che viene accostato alla possibile sorte dell’impiegato facendo ricorso ai precedenti e alle statistiche sugli scomparsi.
Nell’ipotesi che Della Longa possa essere finito in Arno o in un canale, più o meno volontariamente, l’epilogo atteso da chi la sta cercando è quello della speranza di un recupero in mare o alla spiaggia del Gombo. È qui che le correnti spesso hanno depositato i resti di chi viene restituito dall’Arno.
Da oggi le ricerche vengono estese all’interno dei boschi di San Piero a Grado nell’area di via Livornese e della Bigattiera. Il flebile appiglio fornito dai cani molecolari consegna in queste zone la possibile presenza del 47enne. E da qui le attività partono ogni giorno per coprire zone e anfratti sconosciuti. Della Longa, dopo un periodo trascorso nella polizia municipale, è passato allo staff del consiglio comunale.
Le sue doti di informatico lo avevano fatto conoscere e apprezzare. Chi lo ha visto l’ultimo giorno utile per capire il suo stato d’animo, lunedì 17, lo ha descritto come in pena per qualcosa.
Era turbato per vicende personali che potrebbero avere a che fare con il lavoro in Comune o altri aspetti di un vissuto che non riusciva a governare. Di qui la decisione di mollare tutto e tagliare con un presente in cui non stava più bene. Ipotesi, congetture, scenari disegnati mettendo insieme gli scampoli di un’esistenza tra alti e bassi come la vita offre e spesso impone.
Quale fosse il fardello che ha spinto Della Longa a sparire e a non farsi vivo neppure con i familiari più stretti resta un mistero che l’impiegato non ha fatto intendere nemmeno lasciando uno scritto che potesse pacificare chi gli vuole bene ed è in ansia per la sua vita.
Buio totale, nessun prelievo anomalo in banca per poter giustificare una fuga in cui doversi mantenere. Niente di niente. Della Longa è diventato un fantasma dal pomeriggio del 17 gennaio.
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