Sballo del sabato sera a Montecatini, i gestori si difendono: «Non si ubriacano da noi»

Cristiano Pacini (Dadamaino): «I minorenni bevono fuori dai locali grazie ad alcolici comprati da maggiorenni nei negozi». L’assessore: faremo ancora più controlli

MONTECATINI. Molti, troppi minorenni hanno passato l'intera giornata di domenica a smaltire la sbronza rimediata il sabato sera. Questo ha indotto alcuni genitori a indagare su cosa succede veramente nei locali della movida, per appurare in primo luogo se ai minori di 18 anni vengano servite bevande alcoliche.

«Escludo categoricamente questa eventualità, almeno per il mio locale – afferma Massimiliano Sichi, titolare dell'american bar Sirah, di via 4 novembre – in primo luogo perché è vietato dalla legge e poi perché è moralmente sbagliato. Il personale del locale controlla sempre i documenti ai ragazzi che chiedono una consumazione alcolica e, nel caso siano minorenni, mai servirebbero loro un drink con una sola goccia d'alcool».

Sulla stessa lunghezza d'onda è la dichiarazione di Luca Di Giuseppe, uno dei soci proprietario del bar Condicio sempre in via 4 novembre. «Adesso con l'introduzione del Green pass – puntualizza – è ancora più facile verificare l'età degli avventori che, se dovessero essere under 18, ben sanno che da noi non possono andare oltre una bibita o un succo di frutta». Eppure, i molti ragazzi tornati a casa ubriachi, da qualche parte dovranno pur aver bevuto, come facciamo notare a Cristiano Pacini, della discoteca Dadamaino che, sabato scorso, ha registrato l'ennesimo tutto esaurito. «I controlli e gli accorgimenti che usiamo nel locale (sale separate per minorenni e maggiorenni, braccialetti di diverso colore e timbri invisibili attribuiti ai ragazzi a seconda dell'età) consentono ai nostri barman di non somministrare mai e poi mai una bevanda alcolica a un minorenne. Su quello che però può succedere prima o dopo l'ingresso nel locale, non me la sento di pronunciarmi».

Sì, perché è ormai un dato appurato che molti giovani arrivano in prossimità dei locali con una loro scorta di bottiglie di birra e di liquore, fatte acquistare magari da un maggiorenni in un supermercato o in uno dei tanti empori e negozi etnici spuntati come funghi in città. «Lo scorso anno – afferma l'assessore alla sicurezza Emiliano Corrieri – un paio di attività subirono un lungo periodo di sospensione proprio perché vendevano alcool ai minori di 18 anni. Da più parti ci sono inoltre giunte segnalazioni che, oltre ai negozi di questo tipo, anche altri esercenti stiano sottovalutando la gravità di consentire ai minorenni l'accesso agli alcolici. I nostri controlli saranno sempre più stringenti e chi sarà colto in fallo, ne pagherà le conseguenze. Intanto vorrei ricordare che il consumo in strada di bevande alcoliche in contenitori di vetro è sempre punito con un'ammenda di 500 euro, mentre persiste il protocollo “1000 occhi sulla città”, che crea una sinergia fra le aziende di vigilanza privata impegnate nei loro giri di pattugliamento e le forze dell'ordine. Per ciò che concerne invece la proposta prefettizia di affiancare degli street tutor alla polizia municipale, mi riservo un'indagine approfondita su questa opportunità. Quello che noi vogliamo in vista dell'estate – conclude – è creare un sistema di sicurezza integrato con un'accresciuta presenza di uomini sulle strade della movida supportati dall'ausilio delle telecamere di sorveglianza».

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