Agricoltura ed energia, ecco gli aiuti europei
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Le cifre indicano 35mila euro ai coltivatori e 400mila (massimo) per le altre aziende
Bruxelles. A un mese esatto dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, l’Europa sfodera le sue armi per proteggere l’economia interna e scongiurare una crisi migratoria, alimentare ed energetica. Più fondi ai Paesi travolti dal flusso dei rifugiati ucraini, aiuti di Stato a imprese e agricoltori contro il caro energia, acquisti e stock comuni di gas per tagliare la dipendenza da Mosca sono le prime risposte strutturate di Bruxelles.
Ok quindi a quattro milioni di ettari in coltivazione e 500 milioni di euro in aiuti per gli agricoltori. Le cifre dovrebbero attestarsi su finanziamenti di 35mila euro per gli agricoltori e 400mila euro per le imprese. L’impatto della guerra, però, nelle parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, «è destinata a cambiare l’architettura anche economica europea».
Che potrebbe conoscere un’altra svolta comune con un Recovery per reperire le risorse necessarie a finanziare le spese dell’energia e della difesa. Ufficialmente, i leader Ue non ne parleranno al vertice di oggi e domani a Bruxelles, ma le cancellerie continuano a lavorare sottotraccia. Con la frangia del Nord contraria che accusa quella del Sud di volere addirittura un “Gazprom fund”. Nell’immediato comunque l’urgenza è tamponare l’emergenza e per il breve-medio termine sono quattro le proposte Ue. Dopo aver attivato per la prima volta nella storia la direttiva sulla protezione temporanea, ora è il momento di dare corpo ai diritti dei rifugiati ucraini all’istruzione, all’assistenza sanitaria, all’alloggio e al lavoro. I primi 3,5 miliardi di fondi Ue per l’accoglienza arriveranno subito dal React-Eu, buona parte a beneficio della Polonia.
Via libera di Bruxelles al nuovo quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato, sul modello di quello messo in piedi per il Covid, per sostenere le imprese europee e i settori più colpiti dalla fiammata dei prezzi. Gli Stati membri potranno concedere sovvenzioni, prestiti e garanzie, con gli aiuti per le imprese ad alta intensità energetica che potranno arrivare ad un massimo di 2 milioni di euro a testa.
La via tracciata è quella degli appalti comuni per l’acquisto e lo stoccaggio del gas come fatto per l’acquisto dei vaccini anti-Covid. Ufficiale poi l’obbligo di riempire le scorte nazionali di gas almeno all’80% per il prossimo inverno. Dividono Nord e Sud invece le ipotesi di un tetto al prezzo del gas e di una riforma del mercato elettrico con il disaccoppiamento dei prezzi di gas e luce per limitare l’effetto di traino del caro gas. Davanti al drastico calo delle forniture dall’Ucraina (grano in primis), la necessità, ha sintetizzato il commissario Ue all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, è «una produzione maggiore in Europa». Ok quindi a 4 milioni di ettari in coltivazione e 500 milioni di euro in aiuti per gli agricoltori.
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