Caro carburante: due giorni di tregua e la benzina aumenta di nuovo di 8 centesimi
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Fra mercoledì pomeriggio e giovedì le compagnie hanno mandato il nuovo listino Una beffa il taglio delle accise deciso martedì dal governo: viene raggirato
È di nuovo un rally continuo, con curve e saliscendi nei prezzi di benzina e gasolio. Pochi giorni di tregua e siamo punto e daccapo. Dopo il taglio delle accise di martedì, deciso dal governo, siamo di nuovo davanti all’ennesimo rialzo nei prezzi dei carburanti. Niente da fare. Il petrolio è tornato a sfondare ieri sera la quota dei 120 dollari a barile, quando appena una settimana fa era andato sotto quota 100 dollari. L’indice Platts (indicatore di riferimento per il prezzo, stabilito da un’agenzia londinese) da venerdì scorso sembra stabile nell’indicazione dei prezzi dei prodotti petroliferi raffinati, ma intanto da giovedì molte compagnie petrolifere hanno riportato in alto i prezzi di benzina e gasolio di 8 centesimi a litro.
È una mappa particolare quella dei distributori in Toscana. Si va da Beyfin, che ha il costo migliore per la benzina (1,769 euro a litro) e buono per il gasolio (1,789 euro a litro), a tutte le altre compagnie che oscillano fra 1,832 euro per un litro di benzina e 1,722 per un litro di gasolio. I prezzi migliori si trovano a Firenze, dove il gioco nella concorrenza fra le compagnie petrolifere porta a un maggior controllo dei listini. Lievitano i costi là dove i distributori sono meno e più distanziati fra loro, fino ad arrivare sulla Fi Pi Li dove si è toccato, per ora, il prezzo di 2,089 europer un litro di gasolio e 1,859 per la benzina. Gli aumenti (di almeno 8 centesimi a litro) sono scattati fra mercoledì e giovedì. Si salva il gpl, gas da petrolio liquido, che resta in genere al prezzo di 0,84 centesimi a chilo.
In molti casi, anche in Toscana il prezzo del gasolio alla pompa supera quello della benzina. Insomma, la tregua è durata poche ore. Da martedì 22 marzo, con il taglio delle accise, la discesa «era stata di 50 centesimi, e fino a giovedì abbiamo registrato un forte ritorno degli automobilisti a fare il pieno di benzina o di gasolio» dice Marco Princi presidente della Federazione benzinai autonomi (Faib) Confesercenti. Ora l’aumento di 8 centesimi torna a erodere la riduzione dovuta al taglio delle accise. E per i benzinai si presenta anche il problema, non di poco conto, dell’acquisto di carburante fatto prima della riduzione delle accise. In sostanza tutti i benzinai che, prima di martedì scorso, hanno fatto il rifornimento dei serbatoi hanno sostenuto il prezzo pieno dei combustibili, trovandosi poi a dover ribassare il costo all’automobilista. «Il 17 marzo 23mila litri di benzina presi a prezzo pieno e da martedì venduti a costo ribassato. Calcolo per adesso una perdita di circa 5000 euro sulle accise», spiega Claudio Lenzi, distributore Esso a Rosignano. L’Agenzia delle Dogane sta accertando da mercoledì quanta fosse la giacenza nei serbatoi dei distributori di benzina al momento del rifornimento completo. «Si tratta di soldi che verranno restituiti – prosegue il benzinaio – l’Agenzia delle Dogane ha già inviato una modulistica predisposta per questo. Ma c’è da capire quando questi soldi verranno restituiti». Fra giovedì e ieri, i prezzi di benzina e gasolio, dopo la nuova impennata, sono rimasti sostanzialmente stabili. C’è da capire cosa succederà nei prossimi giorni. La Regione Friuli Venezia Giulia, a statuto speciale, ha optato ieri per un’ ulteriore riduzione delle accise regionali, dimagrendo il prezzo sugli idrocarburi di altri 10 centesimi a litro. In Toscana, il gruppo regionale del Pd ha presentato il 16 marzo una proposta analoga. L’attesa ora è capire se ci saranno altri rialzi nei prossimi giorni e se la proposta del PD toscano verrà adottata d’urgenza in uno dei prossimi consigli regionali. Ma per ora non c’è stata risposta.
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