La vittima è stata rinvenuta priva di vita alla Metal Carta. Disposta l'autopsia; aperto un fascicolo per omicidio colposo
EMPOLI. Morto dopo essere stato caricato su un camion mentre dormiva in un cassonetto della carta, dove molti senzatetto come lui trovano riparo per la notte e rifugio dal freddo. Avrebbe perso la vita così il giovane somalo, Mohamed il suo nome di battesimo, trovato cadavere nella mattina di lunedì 28 marzo in un container alla Metal Carta di via del Molin Nuovo a Empoli. In attesa dei risultati dell'autopsia, che sarà eseguita oggi, pare essere questo lo scenario più verosimile in base agli elementi raccolti sino ad ora dai carabinieri, coordinati dal pm Antonino Nastasi. Potrebbe essere deceduto soffocato dalla carta, o forse per un colpo inferto dal meccanismo del camion compattatore, così come a causa della ferita provocata dal braccio meccanico che movimentava i rifiuti nella ditta di Empoli.
Come siano andate davvero le cose potrà dirlo solo l'autopsia, ma lo scenario dipinto dagli inquirenti pare confermato: una morte tanto accidentale quanto terribile e senza senso. Sul caso il pubblico ministero ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento senza indagati. Per ora niente di più che un atto dovuto, per poter effettuare le verifiche del caso, compreso appunto l'esame autoptico. I carabinieri del nucleo investigativo di Firenze e quelli della compagnia di Empoli continuano il loro lavoro per cercare di ricostruire l'esatto percorso effettuato dal camion compattatore di Alia prima di arrivare alla Metal Carta all'alba di lunedì.
È probabile che abbia svuotato dei cassonetti nella zona di Novoli a Firenze, perché qui il giovane è stato controllato per l'ultima volta dalla polizia alle 23 di domenica 27 marzo. Poche ore dopo il cadavere veniva trovato in uno dei container della Metal Carta a Empoli. A dare l'allarme è stato un operaio della ditta, addetto a manovrare il braccio meccanico dotato di “ragno” che serve a spostare il carico del container. L'uomo avrebbe raccontato che in un primo momento avrebbe scambiato il corpo senza vita del giovane per un fantoccio. Alla vista della sagoma ha subito bloccato la manovra, andando a controllare e facendo la tragica scoperta. I sanitari del 118 arrivati sul posto non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso, avvenuto presumibilmente da poche ore.
Sul corpo un'unica ferita visibile, all'altezza della fronte, forse inferta proprio dal ragno della gru usato per afferrare la carta, tirarla via dal container e dividerla in mucchi. Il giovane non aveva né denaro né documenti o altri effetti personali, a eccezione di un foglio che attestava l'ultimo controllo di polizia avvenuto a suo carico poche ore prima a Firenze. Nel capoluogo toscano il somalo doveva essere arrivato da poco, mentre nei mesi scorsi la sua presenza è stata rilevata nelle regioni del centro nord, in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Umbria.
Era in Italia dal 2013. Nel 2014 aveva ottenuto un permesso come rifugiato politico, scaduto nel 2019 e mai rinnovato. Da allora compare negli archivi delle forze dell'ordine perché censito nel corso di controlli a seguito dei quali risultava irregolare in Italia. A parte questo, nessun grosso guaio con la giustizia. Per sbarcare il lunario viveva di espedienti, ma non si era ma messo in grossi guai. In Italia era solo: le autorità italiane si sono attivate ma per ora non sono riuscite a trovare dei parenti. Nel tentativo di rintracciare i familiari verrà avvisata anche l'ambasciata della Repubblica Somala in Italia.
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