«Nel pomeriggio si lavora molto poco perché chi passa non riesce a fermarsi per fare acquisti»
EMPOLI. Con il termine dello stato di emergenza si fanno di nuovo evidenti le difficoltà delle varie comunità: dalla mancanza di parcheggi nei quartieri, alla forte velocità dei mezzi che ci transitano, all’assenza di verde pubblico. Di questi temi se ne parla anche a S. Maria e in particolare alla casa del popolo, da sempre fulcro di questa comunità empolese.
Qui si sente la necessità di ripartire, di guardare all’esterno e non più tra le proprie mura solo con le carte, il biliardo e le cene organizzate. Piero Bartalucci, ex presidente della casa del popolo, spiega le sue idee a proposito: «Santa Maria non è più una frazione marginale di Empoli utilizzata solamente dai camion che arrivavano da Firenze per portare le merci a Livorno. Con la presenza del centro commerciale, dell’ospedale e di tutti gli insediamenti abitativi circostanti è ormai da qualche anno parte integrante della città». Poi va avanti: «Santa Maria e tutta la città hanno bisogno di strutture polivalenti che siano in grado di rispondere ai bisogni della gente. C’è una grande quantità di bar che, però, alle 20 terminano la loro giornata lavorativa. Inoltre nella zona è fondamentale creare nuove strutture che rispettino l’ambiente da gestire in maniera sostenibile, così da creare un clima d’iniziativa che serva da spinta per le nuove generazioni».
Ascoltando i commercianti di via Livornese, abbiamo riscontrato pareri concordanti rispetto a quelli di Bartalucci, trovando anche altri spunti. La proprietaria della merceria e articoli di abbigliamento Francesca Martellacci, spiega quanto sia diventata ingestibile la situazione riguardante l’assenza di parcheggi. Il suo negozio si trova spesso con macchine posteggiate sul marciapiede dinanzi l’entrata del suo negozio, oscurandone anche la visibilità per chi passa di lì in auto. «Ormai la situazione è fuori controllo – spiega la commerciante – chiunque passi di qui deve girare per ore le stesse vie sperando di trovare l’attimo in cui uno dei pochi parcheggi a disposizione viene liberato. La mia attività si trova proprio sulla strada principale e spesso questa localizzazione diventa un punto a sfavore per la poca visibilità dovuta alle macchine parcheggiate sul marciapiede di fronte all’ingresso».
Come sua madre Francesca, anche la figlia Linda Zannelli, proprietaria dell’attività “La bottega del vino”, sempre in via Livornese, denuncia la mancanza di parcheggi disponibili e aggiunge la pericolosità della strada dovuta alle forti velocità che le macchine raggiungono nella dirittura. «Penso ci sia l’estremo bisogno della presenza di un rallentatore di velocità, le macchine sfrecciano pericolosamente senza preoccuparsi delle persone che vogliono attraversare o anche della presenza di bambini piccoli», aggiunge la commerciante preoccupata.
L’ultimo punto emerso arriva dalla gastronomia Macchi, dove uno dei titolari, Massimo Ancillotti , spiega come l’assenza di posti per le macchine danneggi la sua attività e anche le altre:«La sera è ormai da tempo difficoltoso lavorare per noi, in quanto la gente che passa e che magari si vorrebbe fermare al nostro negozio non trova parcheggio e quindi se ne va. C’è bisogno di intervenire da questo punto di vista sia per gli abitanti della zona che per i commercianti che ci lavorano».