Nel Mugello il metano autarchico a 1,30 euro: il borgo di Pietramala e un giacimento prezioso
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Il distributore è a bocca di pozzo e forse è il meno caro in Italia per autotrazione: «Di questo giacimento parlava già Dante»
FIRENZE. Gas metano che costa meno della metà del prezzo ai distributori. E senza sconti o particolari campagne di marketing. Gas in formato autarchia, si direbbe, a meno di 1,30 euro al chilogrammo per auto e camion. Tutto questo si trova nell’unico distributore di metano a Pietramala, borgo di circa 200 abitanti incastonato sull’Appennino fra Firenze e Bologna nel comune di Firenzuola.
Qui, a quasi mille metri di altezza, fra le montagne ricoperte dalla neve di questi giorni, la Sin, società lucchese di distribuzione del metano, ha da anni la concessione per l’estrazione del metano sui diversi pozzi sparsi nel comune di Firenzuola. Quella del metano, per Pietramala, è una storia antica. Sotto il fascismo, negli anni Trenta, quando davvero l’autarchia era l’unica fonte economica, furono scavati diversi pozzi alla ricerca del metano e ne venne fuori quanto ne bastava per immetterlo a pressione nel gasdotto che serviva Firenze e Bologna. Le due sponde del centro Italia, servite dal metano di Pietramala.
Oggi, nel piccolo borgo che si allunga verso il passo della Raticosa, si può arrivare in auto o camion e fare il pieno di metano a un costo che non è assolutamente paragonabile a quello in vigore in tutti i distributori di gas in Italia. Settant’anni anni fa qui, ai pozzi, lavoravano almeno un centinaio di persone, ora sono rimasti in tre. Ma sono sufficienti. La mattina i macchinari di trivellazione continuano a estrarre il metano, arrivando fino a una profondità di mille metri sotto la montagna, e il pomeriggio il metano viene pressurizzato ad alta pressione per la vendita alle auto. «Decenni fa sicuramente i pozzi e le vene erano molto più ricche di metano, oggi è poca cosa. Per lo più serve per l’autotrazione, ma in effetti qui ieri mattina costava 1,30 euro al litro”, dice Claudio Scarpelli, ex sindaco di Firenzuola. È il costo, in momenti come questo, che molti automobilisti desidererebbero per il metano della propria auto.
A Pietramala si arriva passando per l’Appennino da Firenzuola, dalla Raticosa, o da San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna. Decine di chilometri di strade non facili, fra curve e montagne. Eppure qui c’è il metano che costa meno, forse, di tutta Italia. Circa 40 anni fa, il gruppo Eni osservò bene che quei pozzi avrebbero potuto essere una risorsa importante. «Nei primi anni Ottanta, l’Eni, con delle sue società di carotaggio, fece fare dei sondaggi sui terreni di Pietramala alla ricerca di altre vene di gas metano. Si racconta che probabilmente fu trovato altro metano, ma il costo delle trivellazioni dei pozzi e la sua estrazione non sarebbero stati convenienti. Meglio, per costi e politiche industriali, comprarlo dall’estero a costi inferiori – prosegue Scarpelli – . Capire oggi quanto metano ci sia sotto l’Appennino di Pietramala è cosa quasi non praticabile. Se fosse stato un giacimento enorme, penso che la cosa sarebbe stata affrontata diversamente. Non penso che oggi si tratti di grandi quantità che giustifichino i costi di ulteriori impianti di trivellazione e stoccaggio», dice ancora l’ex sindaco.
Ma la storia del metano a Pietramala non è cosa nuova. Già Dante Alighieri ne parlava a proposito dei fuochi che comparivano nei boschi e nei terreni di questa parte del Mugello; nient’altro che il metano che fuoriuscendo dal terreno entrava in combustione con l’ossigeno. Nel Settecento e nell’Ottocento, il borgo dell’Appennino era meta dei viaggiatori italiani e stranieri a vedere gli effetti di questo particolare fenomeno. Molto tempo prima che si sapesse che a Pietramala, oggi, il metano per auto non supera 1, 30 euro al chilogrammo.
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